Home 2014 12 gennaio IN EVIDENZA FINANZIAMENTO COMPETITIVO DEGLI ATENEI. IL “PREMIO” CONSISTE NEL PERDERE MENO DEGLI ALTRI. COME IL FONDO PREMIALE DIVENTA ASSISTENZIALE
FINANZIAMENTO COMPETITIVO DEGLI ATENEI. IL “PREMIO” CONSISTE NEL PERDERE MENO DEGLI ALTRI. COME IL FONDO PREMIALE DIVENTA ASSISTENZIALE PDF Stampa E-mail

I numeri definitivi sul Fondo di finanziamento ordinario 2013, allegati al secondo decreto ministeriale sul tema (il primo era limitato alla quota di base) diffuso nei giorni scorsi, traducono in euro i paradossi nascosti nel meccanismo che distribuisce i fondi fra gli atenei statali. Mentre le norme rilanciano il finanziamento competitivo, che dovrebbe premiare le sedi migliori nella didattica e nella ricerca, il taglio complessivo delle risorse ha fatto perdere 295,5 milioni (il 4,4% del totale) e, per tutelare gli atenei più in difficoltà, ha spinto a riproporre la clausola di salvaguardia che impedisce a ogni ateneo di perdere più del 5% dei fondi ottenuti l'anno prima(il fondo premiale diventa così un fondo assistenziale, ha osservato un rettore): se il Fondo ordinario complessivo è ridotto del 4,4%, è naturale che in definitiva i tagli siano spalmati in modo quasi uniforme, e che anche le università "migliori" abbiano meno risorse. Il premio, in quest'ottica, consiste nel perdere meno degli altri: magra consolazione, soprattutto nell'anno in cui il debutto delle "pagelle" stilate dall'ANVUR sulla ricerca di tutti i dipartimenti italiani ha alimentato un lungo dibattito sulla necessità di trasformare i voti migliori in finanziamenti aggiuntivi per incentivare le realtà più attive. Nei numeri definitivi, però, c'è di più. Sul confronto con il 2012, infatti, pesano anche i fondi che lo scorso anno erano destinati al reclutamento "straordinario" degli associati, ma che non sono stati spesi anche perché le procedure per l'abilitazione scientfica nazionale hanno chiesto tempo e hanno di conseguenza fermato le assunzioni.
(Fonte: G. Trovati IlSole24Ore 07-01-2014)