Home 2014 12 gennaio IN EVIDENZA UNIVERSITÀ. INVERTIRE LA ROTTA. CINQUE PUNTI DEL MINISTRO CHE PARLA ANCHE DEI FONDI PER IL VQR 2014 E DI UN BANDO PER GIOVANI RICERCATORI IN MODELLO ERC – STARTING GRANT
UNIVERSITÀ. INVERTIRE LA ROTTA. CINQUE PUNTI DEL MINISTRO CHE PARLA ANCHE DEI FONDI PER IL VQR 2014 E DI UN BANDO PER GIOVANI RICERCATORI IN MODELLO ERC – STARTING GRANT PDF Stampa E-mail

«Anni di tagli ci hanno portato a una situazione di sofferenza, ma stiamo cercando di invertire la rotta».
Il ministro Carrozza elenca cinque punti da cui partire. Primo: alleggerire gli atenei dei professori che non producono nuovi studi. Gli inattivi sono il 6% dei docenti, 4.014 persone per le quali bisogna «prevedere piani di prepensionamento». Secondo: rendere leggibili i bilanci delle università, coinvolgendo anche gli studenti di economia in un'operazione trasparenza. Terzo: offrire posizioni migliori, in altre parole contratti a tempo indeterminato, per far rientrare i cervelli fuggiti all'estero. Più della metà dei ricercatori italiani che hanno vinto gli Starting grants europei (i finanziamenti più ricchi) li hanno portati in altri Paesi, dove in ricerca si investe più dell'1,25% del Pil che destina il nostro Stato. Quarto: meno burocrazia. Infine una cabina di regia per la gestione dei fondi. (Fonte: L. Zorloni, Il Giorno 09-12-2013)
Intervistata al convegno “La ricerca in Italia. Come distruggere, come ricostruire”, il ministro ha affermato: “Abbiamo preso l’impegno sull’utilizzo della Vqr dal 2014. Dall’anno prossimo avremo 840 milioni ripartiti per la sola Vqr su poco più di un miliardo disponibile per il premiale (quest’anno la Vqr impegna meno di 500 milioni) e andremo al 16% del Ffo come quota premiale. Concordo sul fatto che il 2013 sia stato una gara a chi perde meno: ci sono una serie di tagli che si sono sovrapposti negli anni e il 2013 è stato il punto più basso. Dall’anno prossimo avremo 150 milioni in più e abbiamo recuperato altri circa 41 milioni di fondi che destineremo alla premialità. Stiamo cercando di aumentare le risorse del Ffo e queste risorse aggiuntive andranno proprio alla parte premiale.
Il Prin non è morto. Ho trovato una situazione in cui il bilancio disponibile per la ricerca era molto basso, poco più di 50 milioni che ho pensato di anticipare a un bando per giovani ricercatori in modello Erc – starting grant, quindi ricerca fondamentale basata sui settori previsti dall’Erc. Ciò permette ai giovani ricercatori di ottenere finanziamenti indipendenti e di innescare un meccanismo positivo da diffondere in Italia. Il prossimo anno cercheremo di riservare dei punti organico per le chiamate dirette di vincitori dell’Erc non in settori specifici. Ci sarà anche una parte per la ricerca umanistica. Piuttosto che frazionare un bando di soli 50 milioni, abbiamo pensato di destinare quest’anno le risorse ai giovani ricercatori. In ogni caso il Piano Nazionale della Ricerca servirà anche a questo: ottenere impegni per la ricerca libera”.
(Fonte: M. C. Carrozza, intervistata al convegno “La ricerca in Italia. Come distruggere, come ricostruire”, 13-12-2013)