Home 2014 12 gennaio IN EVIDENZA L’ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE EVOLVE CON LOGICA CONCORSUALE
L’ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE EVOLVE CON LOGICA CONCORSUALE PDF Stampa E-mail

Il sistema a doppio passaggio, ASN nazionale/concorso locale, nel nostro ordinamento nasce con un difetto genetico – un peccato originale: voler essere un argine alle cattive pratiche (da cui i sorteggi, le mediane, ecc.). In pratica per entrare all’università si deve fare un concorso locale e per partecipare a questo concorso si deve aver superato un vaglio nazionale. Questa organizzazione a due tempi avrebbe dovuto garantire merito, qualità, imparzialità, e così via. Attraverso idee semplici ma al tempo stesso “geniali” come il sorteggio dei commissari per le commissioni che si sarebbero fatte carico della valutazione nazionale per le abilitazioni; o anche la definizione a monte dei criteri e parametri con cui le stesse commissioni avrebbero dovuto operare. Almeno questo diceva la politica. Altri (Consiglio di Stato in primis, ma anche il CUN) esprimevano non pochi dubbi sulla tenuta di un meccanismo bicefalo potenzialmente utile ma bisognoso di norme snelle affiancate da un sistema di pesi e contrappesi. I ministri, Gelmini prima e Profumo dopo, ignorarono tutti questi allerta. Risultato: il processo ASN avanza “spedito”. Dopo “appena” tre anni ecco il risultato: una riproposizione con variazioni sul tema della “logica concorsuale”, come emerge da recenti articoli sulla stampa e dalle informazioni, ufficiose ma circolanti in pubblico, in merito ai lavori di numerose commissioni. Di fatto, in alcuni SSC si è generata una selezione puntuale degli abilitati, condizionando, al di là del mandato abilitativo, i concorsi locali fino a renderli in alcuni casi irrilevanti – per es. in presenza di un unico abilitato per settore e fascia in una data sede, o anche di più abilitati ma tutti appartenenti allo stesso gruppo di ricerca.
(Fonte: A. Pezzella, Roars 03-12-2013)