Home 2014 12 gennaio DIDATTICA ON LINE. E-LEARNING EVOLUZIONE NON SOLO DIGITALE DELL’E-LEARNING
EVOLUZIONE NON SOLO DIGITALE DELL’E-LEARNING PDF Stampa E-mail

Il settore dell’e-learning ha fatto grandi passi avanti grazie all’emergere dei Mooc (Massive Online Open Courses), piattaforme per l’insegnamento via Internet sviluppate da aziende private, come Coursera e Udacity, e utilizzate anche da alcune delle più prestigiose università americane per rendere accessibile online il lavoro dei propri professori. Almeno in teoria, i Mooc sono corsi esclusivamente online aperti a studenti e curiosi di tutto il mondo, capaci di reggere il peso simultaneo di decine di migliaia di utenti e offerti in maniera spesso gratuita, o perlomeno fortemente scontata. Ma permangono anche molti dubbi sull’efficacia e la sostenibilità dei Mooc. In particolare, si teme che loro qualità ed efficacia non sia paragonabile a quella di lezioni seguite di persona, anche perchè è molto più difficile stabilire una relazione duratura e proficua con un professore.
Pare ora che i creatori di Mooc abbiano preso in seria considerazione questa critica e stiano in parte ripensandone la natura completamente digitale. Coursera ha annunciato una nuova partnership con il Dipartimento di Stato americano per la creazione di una trentina di centri per l’istruzione sparsi in tutto il mondo, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. Ospitati presso le ambasciate e i consolati USA, questi “MOOC camp” apriranno le porte a studenti del luogo, che potranno seguire regolarmente lezioni trasmesse dagli Stati uniti e preparate da alcuni dei più noti professori americani. La novità di questa iniziativa, rispetto ai Mooc di cui si parla solitamente, sta da un lato nel fatto che, a seguire i corsi, non siano persone sole, ripiegate sulle proprie scrivanie con gli occhi fissi sullo schermo del computer, ma piccoli gruppi al massimo di una quindicina di partecipanti che possono interagire fra loro. Dall’altro, sia Coursera sia il Dipartimento di Stato, affiancheranno alle lezioni online dei facilitatori che saranno presenti di persona – staff diplomatico o ricercatori americani che si trovano all’estero come borsisti Fulbright. Anche Google sta ripensando la propria offerta di video online, prestando maggiore attenzione all’aspetto di personalizzazione e all’interazione diretta tra istruttore e studente, che tutti gli studi indicano come di grande importanza per un apprendimento efficace. Il colosso californiano ha lanciato a inizio novembre un nuovo servizio (per ora solo in inglese) chiamato Google Helpouts. Gli utenti prendono appuntamento per le proprie lezioni individuali e poi si collegano in diretta con gli istruttori via video-chat.
I Google Helpouts e i centri per l’istruzione del Dipartimento di Stato sono esempi di una nuova forma ibrida di e-learning. I Mooc stanno vivendo una fase di forte sviluppo e vedremo emergere un continuum di modelli diversi. Altre esperienze ibride sono quelle degli Udacity Meetups e dei Coursera Meetups, gruppi di studenti dell’una o l’altra piattaforma di Mooc che si organizzano via Internet per ritrovarsi di persona a seguire le lezioni, discuterne e studiare insieme. Il successo dell’e-learning e dei Mooc non è quindi necessariamente alternativo ai metodi di insegnamento tradizionale, anzi: la buona riuscita dell'apprendimento a distanza è favorita da momenti di interazione e confronto sia con docenti e formatori sia degli studenti fra loro.
(Fonte: V. Pasquali, IlBo 25-11-2013)