Home 2014 12 gennaio RICERCA. RICERCATORI. INNOVAZIONE LETTERA AL MINISTRO DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ SCIENTIFICHE SUL SISTEMA DI FINANZIAMENTO PUBBLICO DELLA RICERCA
LETTERA AL MINISTRO DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ SCIENTIFICHE SUL SISTEMA DI FINANZIAMENTO PUBBLICO DELLA RICERCA PDF Stampa E-mail

Le principali società scientifiche italiane hanno scritto nei giorni scorsi un’accorata lettera al ministro Carrozza chiedendo interventi urgenti per modificare drasticamente l'attuale sistema di finanziamento pubblico della ricerca. Per gli scienziati italiani il sistema è lesivo degli interessi nazionali e offensivo per gli stessi ricercatori. “I risultati dei Progetti Nazionali di Ricerca 2012 (PRIN) e del progetto Giovani in Ricerca 2012 recentemente resi noti - sostengono i presidenti delle maggiori Società Scientifiche italiane - ci spingono a condividere con Lei, che ben conosce l’Università italiana, alcune considerazioni al fine di chiederLe di modificare drasticamente l’attuale sistema di finanziamento pubblico che riteniamo lesivo degli interessi nazionali nella competizione globale e, nello stesso tempo, offensivo per i ricercatori e le loro legittime aspirazioni a svolgere l’attività scientifica con mezzi idonei e confrontabili con quelli messi a disposizione dei colleghi stranieri”. Clamorosa la decurtazione dei fondi destinati ai progetti di ricerca d’interesse nazionale (PRIN), istituiti nel 1996 dal governo Prodi, unica fonte di finanziamento per la ricerca pubblica. Per il bando del 2012, alle 14 aree disciplinari, il governo Monti aveva destinato 38 milioni di euro, una miseria rispetto al passato (170 milioni di euro per il bando congiunto 2010-2011, 137 milioni nel 2004). “Quindi, la prima conclusione da trarre - prosegue la lettera al ministro Carrozza - è che l’Italia non investe in ricerca scientifica e che 'butta via' enormi potenzialità di ottima ricerca. A parità di qualità, i ricercatori italiani non sono finanziati o sono finanziati molto poco. I finanziamenti per la Ricerca e lo Sviluppo in Italia, Francia, Inghilterra e Germania nel 2012 sono stati rispettivamente di 11.500, 19.500, 13.000 e 31.000 milioni di dollari. “A differenza dei sistemi di valutazione stranieri e anche di agenzie italiane, come Airc e Telethon, i giudizi espressi non permettono solitamente in alcun modo di migliorare la qualità del progetto rendendolo finanziabile negli anni successivi. Quindi, la conclusione è che il sistema attuale non premia i progetti migliori, ma solo quelli che casualmente si trovano valutati da referees italiani e/o 'amici'. Un sistema di valutazione che si basi unicamente su referees stranieri che possano condividere e discutere le proprie valutazioni (study section) in analogia al sistema Nih, in una singola fase, sarebbe decisamente un sistema più obiettivo, meno controllabile e fortemente auspicato da chi ha veramente a cuore il futuro del nostro Paese. Oltretutto, in molti casi, il finanziamento riservato ai giovani non nasconde altro che un finanziamento mascherato ai 'soliti ben relazionati' gruppi di ricerca”.
(Fonte:
www.alessandrianews.it 14-12-2013)