Home 2014 12 gennaio EU. ESTERO USA. L’OCCUPAZIONE DEI LAUREATI STEM (SCIENCE, TECHNOLOGY, ENGINEERING, MATHEMATICS)
USA. L’OCCUPAZIONE DEI LAUREATI STEM (SCIENCE, TECHNOLOGY, ENGINEERING, MATHEMATICS) PDF Stampa E-mail

L’anno scorso l’amministrazione Obama ha lanciato un’iniziativa federale per incrementare il numero di lauree nelle scienze, nelle nuove tecnologie, nell’ingegneria e nella matematica (le cosiddette Stem da Science, Technology, Engineering e Mathematics) di un milione di unità nei prossimi dieci anni.
A contribuire al fenomeno, inoltre, è l’aumento vertiginoso del costo degli studi universitari negli Stati Uniti. “I giovani sono costretti a fare molta più attenzione a come spendono i soldi – nota Nicole Smith, professoressa presso il Center on Education and the Workforce della Georgetown University a Washington. “Quanto a ritorno sugli investimenti, le lauree scientifiche sono un’ottima scommessa sul futuro se si considera che, anche al picco della recessione, garantivano redditi più alti della media”.
L’incentivo è quindi doppio. Da un lato, queste lauree aprono le porte a quei settori dell’economia che oggi offrono le condizioni lavorative e salariali migliori. Un rapporto pubblicato a maggio dal Center on Education and the Workforce rivela che, nel 2010-2011, il tasso di disoccupazione per i neo-laureati in chimica (senza alcuna esperienza lavorativa) era del 5,8%, per i neo-laureati in matematica del 5,9%, e per i neo-laureati in ingegneria del 7%, ben inferiore alla media nazionale, che, all’epoca, si aggirava sul 9-10%. Anche il livello di retribuzione rende questi campi particolarmente attraenti. Sempre nel 2010-2011 un giovane fresco di laurea in chimica poteva attendersi uno stipendio annuale di circa 31.000 dollari, il collega neo-laureato in matematica di 41.000 dollari e chi aveva in mano un titolo di studio in ingegneria di 55.000 dollari. Cifre decisamente superiori ai 25.000 medi guadagnati dai neo-laureati nelle arti drammatiche (tra cui il tasso di disoccupazione era del 6,4%) o dei 27.000 dollari di chi aveva appena conseguito una laurea in antropologia o archeologia (tasso di disoccupazione del 12,6%). D’altro canto, i settori tecnico-scientifici possono permettersi di offrire condizioni migliori perché il mercato ha disperatamente bisogno di esperti in materia. Un altro rapporto del Center on Education and the Workforce stima che tra il 2010 e il 2020 i settori Stem creeranno 2,6 milioni di posti di lavoro, registrando la crescita maggiore subito dopo la sanità.
(Fonte: V. Pasquali, IlBo 02-12-2013)