Home 2014 3 febbraio DOTTORATO DOTTORATI INDUSTRIALI. GARANTIRE PIÙ FLESSIBILITÀ ALLE IMPRESE
DOTTORATI INDUSTRIALI. GARANTIRE PIÙ FLESSIBILITÀ ALLE IMPRESE PDF Stampa E-mail

In un documento pubblicato dal MIUR, messo a punto da una commissione di studio incaricata dal ministro Carrozza di formulare proposte operative in materia di dottorato di ricerca, si legge: «La Commissione rileva che le attuali regole limitano fortemente la concreta realizzabilità del dottorato industriale, in ragione del rilevante impegno economico richiesto alle imprese». Questa la ragione principale che la commissione di studio indica come ostacolo al decollo di questi dottorati che prevedono che gli atenei possano stringere convenzioni con le imprese, con l'obiettivo di portare cervelli dentro le aziende o di far accedere gli stessi dipendenti delle imprese ai corsi di dottorato. Non solo. Il documento spiega anche che questa «tipologia di dottorato, a oggi, sembra realizzabile soltanto ove vi siano anche significativi contributi regionali». Da qui la proposta: «La previsione di una normativa di favore, avente carattere transitorio, per consentire che i dottorati industriali possano essere realmente istituiti, ferma restando l'applicazione della normativa proposta per l'attivazione dei dottorati in convenzione o in consorzio una volta che i cicli di dottorato siano entrati a regime». L'obiettivo è garantire più flessibilità alle imprese. «Oggi con il nuovo regolamento per attivare un dottorato industriale si chiede alle imprese di garantire almeno 3 borse di studio per 3 cicli, e cioè per 5 anni», avverte il rettore Tesi, membro della commissione, che ammette come questo paletto sia troppo stringente. Da qui l'idea di garantire più flessibilità: «Nel documento parliamo di garantire almeno una borsa per 5 anni, ma si può studiare anche un regime transitorio per incentivare le aziende e gli atenei a partire prima di arrivare a una situazione a regime».
(Fonte: M. Bortoloni, IlSole24Ore 29-01-2014)