Home 2014 3 febbraio RECLUTAMENTO TRE PROPOSTE PER RIFORMARE L’ATTUALE SISTEMA DI SELEZIONE DEGLI ASPIRANTI ACCADEMICI
TRE PROPOSTE PER RIFORMARE L’ATTUALE SISTEMA DI SELEZIONE DEGLI ASPIRANTI ACCADEMICI PDF Stampa E-mail

La prima proposta s’ispira al passato e può sembrare provocatoria. Si tratterebbe di abolire i concorsi, attribuendo agli accademici il potere di nominare i loro successori. Tanto meglio per tutti, così nessuno potrà più illudersi di diventare quello che non è. Niente concorsi, niente commissioni, nessun compenso ai commissari. Ne guadagnerebbero, magari non poi tanto, ma tutto aiuta, le esangui casse dello Stato, sempre avide dei risparmi derivanti dalle ormai ricorrenti e inarrestabili spending review. Andrebbe meno bene ai giornali, che, senza scandali da denunciare, non avrebbero più motivo di menare il can per l’aia con questa storia infinita dei “migliori bocciati”. Che poi non è vera, perché “passano” anche i migliori, anche se non tutti. Per attuare la proposta, in ogni caso, non sarebbe necessaria nessuna modifica della Costituzione, dato che l’art. 97 richiede sì il concorso per impiegarsi nella p.a. ma aggiunge poi “salvo i casi stabiliti dalla legge”. Dunque, basta fare una legge e il gioco è fatto.
La seconda proposta si fonda su una correzione dell’attuale disciplina. Anziché far votare i componenti delle commissioni giudicatrici dal corpo accademico, si tratterebbe di formare le commissioni estraendo a sorte i membri. Risulterebbe così più difficile fare dall’esterno quelle pressioni lamentate anche di recente da qualche autorevole “membro straniero”. Si tratta di Francisco Balaguer Callejon, professore di Diritto costituzionale all’Università di Granada, che, come riportato da Il Fatto Quotidiano del 6 ottobre scorso, si è dimesso dalla Commissione nazionale, denunciando l’esistenza di una commissione fantasma, che avrebbe operato al fianco della Commissione nazionale, influenzando le sorti del concorso per professore di Diritto costituzionale.
La terza e ultima proposta, forse la più radicale, è quella di costituire le commissioni solo con membri stranieri. E’ il sistema preferito da tutti i “trombati”. L’unica controindicazione starebbe nel fatto che, per comporre e far lavorare le commissioni di concorso, ci sarebbe una lievitazione dei costi rispetto al sistema attuale, con buona pace della spending review, che però i nostri governanti ben saprebbero come indirizzare verso altri settori.
(Fonte: R. Tomei, www.usirdbricerca.info 14-01-2014)