Home 2014 3 febbraio RICERCA. RICERCATORI. INNOVAZIONE. VALUTAZIONE SPERIMENTAZIONE ANIMALE. ITALIA DEFERITA A CORTE DI GIUSTIZIA UE
SPERIMENTAZIONE ANIMALE. ITALIA DEFERITA A CORTE DI GIUSTIZIA UE PDF Stampa E-mail

A oltre un anno dall'avvio del contenzioso tra Roma e Bruxelles sulla direttiva 63/2010 per la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, la Commissione ricorre alla Corte di Giustizia europea e chiede ai giudici di Lussemburgo di applicare all'Italia una penale di 150.787 euro al giorno dalla data della sentenza fino al recepimento delle norme comunitarie. Le risposte dell'Italia alla lettera di messa in mora inviata dall'Esecutivo comunitario nel gennaio 2013, e poi al parere motivato di giugno, si legge in una nota di Bruxelles, risultano insoddisfacenti. E il termine per il recepimento indicato da Roma - febbraio 2014 - non appare credibile agli occhi dell'Esecutivo comunitario: le commissioni competenti del Senato stanno ancora esaminando lo schema di decreto legislativo sulla sperimentazione animale, previsto dalla legge di delegazione europea 2013, ed è probabile che nei loro pareri chiedano al Governo di modificare la bozza. Come già accaduto nel contesto della Comunitaria 2011, attorno alla proposta dell'ex ministro del Turismo Vittoria Brambilla di vietare l'allevamento di cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione, i parlamentari sono, infatti, divisi tra quanti vorrebbero migliorare a livello nazionale una normativa europea giudicata poco ambiziosa e quanti temono che norme più restrittive aprano la strada a una nuova procedura di infrazione, questa volta per errato recepimento.
(Fonte: A. Lamboglia, euractiv.it 23-01-2014)