Home 2014 3 febbraio VARIE RIORGANIZZAZIONE DEL MIUR
RIORGANIZZAZIONE DEL MIUR PDF Stampa E-mail

Dopo i pareri favorevoli di MEF e Funzione pubblica, arriva in Consiglio dei Ministri lo schema di Dpcm di riorganizzazione del MIUR, previsto in ossequio alla spending review. Nonostante il coro di "No" di ex ministri, assessori regionali e parti sociali, il governo ha deciso di tirare diritto. E con un colpo di penna cancella la "cabina di regia" delle politiche scuola-lavoro, che dialoga anche con le Regioni, proprio ora che stanno decollando il piano «Garanzia giovani» e il programma sperimentale, 2014-2016, di apprendistato a scuola contenuto nel decreto Carrozza (è incorso di definizione il provvedimento attuativo). In totale, il MIUR continuerà a essere articolato in tre dipartimenti. Ma per ciascun dipartimento scendono da quattro a tre le direzioni generali. Il personale dirigenziale dovrà calare a 440 unità, così diviso: 222 dirigenti di seconda fascia, amministrativi; 27 dirigenti di prima fascia (compresa una posizione di livello generale presso gli uffici di diretta collaborazione del ministro) e 191 dirigenti di seconda fascia, tecnici. Il personale non dirigenziale dovrà toccare quota 5.978 unità. Ma il punto critico è la cancellazione della dg «Istruzione tecnica» che finisce per essere ricompresa in una mega direzione generale degli ordinamenti e la valutazione in cui sono accorpate tutte le competenze in materia di istruzione dalla scuola dell'infanzia agli istituti tecnici superiori (post diploma). In tutti i principali Paesi europei, Germania in testa, è presente una struttura ministeriale che si occupa del raccordo tra scuola e imprese. Di qui l'opportunità di "recuperare", in via amministrativa, rimediando a questo errore. Costituendo all'interno del MIUR un'apposita struttura di missione (sulla falsariga di quanto fatto per «Garanzia giovani») dove far dialogare i rappresentanti del sistema produttivo e i sistemi formativi delle Regioni.
(Fonte: IlSole24Ore 31-01-2014)