Home 2014 14 marzo ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE ASN. ABILITATO CON 10 CITAZIONI, NON ABILITATO CON 664 NELLA STESSA DISCIPLINA
ASN. ABILITATO CON 10 CITAZIONI, NON ABILITATO CON 664 NELLA STESSA DISCIPLINA PDF Stampa E-mail

Si stanno concludendo le procedure per l’abilitazione scientifica nazionale per professori ordinari e associati. Per ciascun gruppo disciplinare, la valutazione è stata affidata a cinque commissari, sorteggiati tra i professori del gruppo stesso. La procedura prevedeva un’importante novità: per la prima volta l’ANVUR – che nel frattempo ha definito un insieme di criteri di valutazione del lavoro scientifico dei singoli studiosi – ha indicato alcune linee guida delle quali le commissioni avrebbero dovuto tenere conto nel formulare i propri giudizi. In particolare, raccomandava di concedere l’idoneità solo a chi abbia ottenuto valutazioni superiori alla mediana dei candidati. Complessivamente, il nuovo sistema ha funzionato discretamente bene, salvo poche eccezioni. Una di queste riguarda la commissione di ... omissis... I suoi criptici verbali non consentono un’adeguata comprensione dei criteri adottati per “promuovere” o “bocciare” i singoli candidati. Ebbene, prendendo a caso alcuni candidati che hanno ottenuto l’abilitazione a professore di prima fascia di ... omissis..., abbiamo trovato che i peggiori hanno 10, 14 e 23 citazioni, i migliori (del campione) ne hanno 329, 293 e 79. Sono stati invece considerati non idonei a ricoprire il ruolo di professore ordinario studiosi citati 664, 349 e 280 volte. Qualunque dubbio ciascuno di noi possa legittimamente nutrire, sull’uso delle citazioni come indicatore sintetico della considerazione in cui è tenuto il contributo dato da uno studioso alla propria disciplina, evapora di fronte agli ordini di grandezza ai quali ci troviamo dinanzi. Ripetiamo: promosso con 10 citazioni, bocciato con 664. Com’è potuto succedere? La ragione principale sta, probabilmente, nella qualità scientifica media della commissione. Tre dei commissari, per altri versi degnissime persone, hanno meno di 30 citazioni ciascuno, una situazione del resto che, per motivi collegati alla storia della disciplina in Italia, li accomuna a molti colleghi. Un quarto commissario gode di ben diversa rispettabilità accademica, testimoniata dalle citazioni ricevute, e ha votato in taluni casi importanti contro la maggioranza; il quinto commissario era un ottimo studioso straniero, forse un po’ spaesato nei bizantinismi della ... omissis ... italiana. Con una tale maggioranza della commissione forte era il rischio, puntualmente concretizzato, che prevalessero orientamenti e criteri valutativi fortemente divergenti dalle raccomandazioni dell’ANVUR.
(Fonte: P. Toninelli, G. Toniolo, V. Zamagni,
lavoce.info 04-03-2014)