Home 2014 14 marzo RECLUTAMENTO IL RECLUTAMENTO NEL NUOVO MILLENNIO
IL RECLUTAMENTO NEL NUOVO MILLENNIO PDF Stampa E-mail

La parte V della serie di articoli di A. Figà Talamanca su Roars si occupa dei sistemi di reclutamento dei docenti universitari nel nuovo millennio. Segue una sintesi del contenuto e un link all’articolo.
Letizia Moratti, ministro dell’Istruzione, università e ricerca nel secondo governo Berlusconi fece approvare una riforma del sistema dei concorsi universitari. Si trattò com’era già avvenuto nel passato di un “decreto delegato”, il Decreto Legislativo 6 aprile 2006, n. 164, in applicazione della delega prevista dall’art. 1 comma 5 della Legge 4 novembre 2005, n. 230. Il nuovo sistema dei concorsi non fu mai applicato, anche perché, a breve distanza dall’entrata in vigore del decreto, ci furono nuove elezioni che diedero luogo a una nuova maggioranza e a un nuovo governo.
Al Governo Berlusconi succedette nel 2006 il secondo governo Prodi che ebbe come ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi. Il nuovo Governo decise innanzitutto di riordinare il sistema di reclutamento dei ricercatori universitari disponendo, attraverso una disposizione della Legge Finanziaria 2007 (art.1, comma 647 della Legge 27 dicembre 2006, n. 298), che il reclutamento fosse regolato da un Regolamento (ex art. 4 della Legge 400) anziché da norme di legge. Il Regolamento (redatto principalmente dal Sottosegretario Luciano Modica) risultò molto complesso anche perché si proponeva il difficile traguardo di tradurre in norme compatibili con la legislazione italiana le prassi in vigore nelle migliori università degli Stati Uniti. La bozza di regolamento si scontrò con le obiezioni del Consiglio di Stato prima e poi con quelle della Corte dei Conti. In definitiva il Regolamento non fu mai applicato.
Nel giugno 2008 entrò in carica il terzo governo Berlusconi, con Maria Stella Gelmini ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca, che mise in preparazione una riforma completa del sistema di reclutamento, che si concretò nella Legge 30 dicembre 2010, n. 240, tuttora in vigore, la cosiddetta Riforma Gelmini. L’articolo prosegue analizzando la
situazione delle carriere accademiche a tre anni dall’entrata in vigore di questa legge.
(Fonte: A. Figà Talamanca, Roars 16-02-2014)