Home 2014 14 marzo RICERCA. RICERCATORI. INNOVAZIONE. VALUTAZIONE ENEA E IL SUO LUNGO VIAGGIO ATTRAVERSO 5 MINISTERI E 8 COMMISSIONI
ENEA E IL SUO LUNGO VIAGGIO ATTRAVERSO 5 MINISTERI E 8 COMMISSIONI PDF Stampa E-mail

650 dipendenti dell’ENEA, in massima parte ricercatori, hanno firmato un appello alle istituzioni politiche affinché sia finalmente emanato il decreto ministeriale sull’ENEA previsto dalla legge 23/7/2009 n. 99, Art. 37. Questo scarno articolo di legge sopprime l’ENEA come Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, ordinato solo alcuni anni prima con il D.L. 3/9/2003 n. 3, e istituisce l’ENEA come Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Questo decreto non è mai stato emanato e non è difficile capirne le motivazioni. La legge prevede che esso sia adottato “di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentite le Commissioni parlamentari competenti”. Possiamo immaginare quante pressioni siano state esercitate legittimamente (da parte di lobby sia interne sia esterne all’ENEA) sui molti soggetti istituzionali coinvolti nel processo decisionale, 5 Ministeri e 8 Commissioni, obbligati a rispettare complessi equilibri di potere. I Ministri dello sviluppo economico, che si sono succeduti in questi anni, hanno sempre preferito ricorrere al più semplice decreto di proroga della struttura commissariale. Una politica industriale saggia non può consentire che si disperda il patrimonio di conoscenze e competenze dell’ente in settori chiave per l’economia del paese, dalle nuove fonti di energia alle tecnologie per i beni ambientali e culturali. In mancanza di un’azione immediata e risolutiva, l’ENEA si dissolverà senza lasciare eredi, nel silenzio perdurante della politica.
(Fonte: C. Castaldo, Roars 03-02-2014)