Home 2014 14 marzo STUDENTI FONDO PER IL MERITO MAI DECOLLATO. LA DERIVA DEI 20 MILIONI
FONDO PER IL MERITO MAI DECOLLATO. LA DERIVA DEI 20 MILIONI PDF Stampa E-mail

Un groviglio di norme contraddittorie, carenza di finanziamenti, mancanza di progettualità. È il giudizio della Corte dei conti su come (e se) si spende in Italia per il sostegno agli universitari meritevoli ma privi di mezzi. Con una delibera di fine dicembre, resa nota nei giorni scorsi, i magistrati contabili hanno indagato sul Fondo per il sostegno della formazione universitaria e sulla Fondazione per il merito, istituiti nel 2010 dalla riforma Gelmini. Ne emerge un quadro scoraggiante: lastricata di ottime intenzioni, la strada dell'investimento di risorse per il sostegno ai meritevoli in tre anni non ha portato da nessuna parte. Doveva essere un progetto di lungo periodo: prima il fondo per promuovere l'eccellenza e il merito con premi e buoni studio da restituire al termine del percorso universitario, poi la fondazione, basata sulla partnership tra pubblico e privato, con un ruolo centrale riservato all'imprenditoria e la possibilità per gli studenti di avvicinarsi al mondo del lavoro già durante gli anni della formazione universitaria. L'obiettivo? Colmare la mancanza italiana di un sistema di prestiti universitari e avvicinare agli standard europei il nostro modello di sostegno al diritto allo studio. I magistrati contabili denunciano nella loro indagine che niente di tutto questo è avvenuto: stanziati i venti milioni iniziali, mai spesi, il fondo per il merito non è decollato, mentre la fondazione semplicemente non esiste. Non un euro è finito in questo triennio nelle tasche degli studenti meritevoli. Monti non ha firmato il decreto per far partire i lavori della Fondazione che avrebbe dovuto rappresentare la costola operativa del progetto. Lo scorso anno il decreto del Fare del governo Letta, anziché incoraggiare i giovani alle performance universitarie di alto profilo, ha dirottato 17 milioni del fondo alle borse di studio di mobilità per sostenere gli studenti che frequentano le università fuori dalla loro regione. E questo fino al 2015. Altroché i migliori. A profittarne sono stati i trasfertisti. Secondo il "Corriere Economia" tra i pochi ad aver goduto del Fondo è stato il notaio che ha redatto lo statuto della Fondazione (1392 euro e 8 centesimi). In più la responsabile università di Forza Italia ha denunciato che lo stesso fondo sarebbe servito a garantire gli scatti di stipendio dei professori universitari.
(Fonti: G. Candeloro, ItaliaOggi 04-02-2014; S. Paliaga, Libero 04-02-2014)