Home 2014 14 marzo VARIE CITTÀ DELLA SCIENZA DI NAPOLI. RICOSTRUZIONE, IN TRE ANNI, DELLO SCIENCE CENTRE ANDATO IN FUMO
CITTÀ DELLA SCIENZA DI NAPOLI. RICOSTRUZIONE, IN TRE ANNI, DELLO SCIENCE CENTRE ANDATO IN FUMO PDF Stampa E-mail

La sera del 4 marzo 2013, dodici mesi fa, un incendio doloso, appiccato da una mano tanto esperta quanto sconosciuta (?), mandò in fumo lo science centre, il museo di nuova generazione, di Napoli. Era stato creato da un fisico visionario (dotato di visione strategica), Vittorio Silvestrini, e da un gruppo di giovani collaboratori. Era ospitato nell’antica Vetreria Lefevre, la prima fabbrica creata a Bagnoli verso la metà del XIX secolo, e restaurata ad arte, con un’elegante operazione di archeologia industriale, dall’architetto Massimo Pica Ciamarra. Mentre le fiamme iniziavano ad avvolgerla, la Città della Scienza rappresentava l’unico fiore presente in un deserto industriale.
Ma oggi, 4 marzo 2014, a un anno di distanza e non senza difficoltà si riparte. Ed è una ripartenza ambiziosa. La Fondazione IDIS-Città della Scienza di Vittorio Silvestrini firma, infatti, un Accordo di Programma Quadro con cinque diversi ministeri (sarà presente il nuovo ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica, Stefania Giannini), con la Regione Campania, il Comune di Napoli, il Provveditorato alle Opere Pubbliche e le Autorità Portuali napoletane, che prevede sia la ricostruzione, in tre anni, dello science centre andato in fumo sia il completamento, entro pochi mesi, di Corporea, un altro museo hands on, interattivo e di nuova generazione, con 5.000 mq di esposizione dedicati al corpo umano.
(Fonte: L'Unità 04-03-2014)