Home 2014 14 marzo VARIE SFOLTIRE IL SISTEMA UNIVERSITARIO. LO SOSTIENE IL VICEPRESIDENTE DELLA CRUI
SFOLTIRE IL SISTEMA UNIVERSITARIO. LO SOSTIENE IL VICEPRESIDENTE DELLA CRUI PDF Stampa E-mail

«La soluzione è unica e impopolare: sfoltire il sistema universitario». Propone di cancellare gli atenei periferici? «Sì, vanno tolte di mezzo tante università nate negli ultimi 30 anni. È l'unico sistema per ridurre la spesa e aumentare gli investimenti. Che senso ha aprire due corsi di laurea a Narni Scalo? O sbandierare atenei in centri che non hanno una biblioteca, un museo, un teatro o un centro culturale.
L'Università non è solo una sede, è l'humus che permea il tessuto di un territorio. E in Italia, solo Bologna, Pavia, Siena, Firenze e Perugia sono città universitarie per eccellenza». Basterebbe chiudere una dozzina di sedi per risolvere tutto? «No, ma sarebbe un bell'inizio. Cambierebbero anche i sistemi di reclutamento dei docenti, si aprirebbero spazi per finanziamenti pubblici e potrebbe cambiare anche l'atteggiamento verso il sistema privato». Lei sta lanciando un darwinismo tra atenei? «Sì, anche per ridare spazio al merito. Se poi si arrivasse all'abolizione del valore legale del titolo di studio, la rivoluzione sarebbe completa. Le università si selezionerebbero da sole, i giovani non sceglierebbero la sede più vicina a casa per restare in parcheggio tre anni, ma punterebbero sulla loro formazione. E visto che anche gli atenei privati hanno trovato risorse per borse di studio e incentivi agli studenti meritevoli, la competizione tra università alzerebbe il livello della qualità e della didattica. A tutto vantaggio degli studenti e del sistema Italia».
(Fonte: P. Di Blasio, QN Il Resto del Carlino 28-02-2014)