Home 2014 8 aprile IN EVIDENZA ASN. NE PARLA IL MINISTRO GIANNINI ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA
ASN. NE PARLA IL MINISTRO GIANNINI ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA PDF Stampa E-mail

“La complessa vicenda delle Abilitazioni Scientifiche Nazionali (ASN) reclama chiarezza. La chiedono le Università in attesa di reclutare, la chiedono i candidati, in attesa di entrare nei ruoli della docenza, forse la chiedono anche alcuni Commissari, almeno quelli (la maggior parte spero) che non hanno scambiato il rilascio di una patente di guida con la messa in moto di una Ferrari. […] Se i meccanismi non sono sufficientemente agili, agevoli, veloci, il rischio di creare ‘tappi’, ritardi, elefantiasi procedurali e di disattendere le aspettative diventa certezza. E allora non resta che restituire i diritti strappati nel presente […] e immaginare un meccanismo semplice e che dia garanzia di continuità nel futuro. In altri termini, non mi sento di garantire un terzo ‘concorsone’ abilitante”. Sono le parole di Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione del governo Renzi, pronunciate il 10 marzo, all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Padova.
A proposito di ASN riporto il seguente commento di p. marcati (02-04-14) postato su Roars:
Non credo che le attuali tornate di abilitazione vadano considerate come una procedura ordinaria, ma come un modo, certo pieno di difetti, per fare un minimo di ordine nell’ingorgo di persone bloccate da anni nelle loro progressioni di carriera. Per il futuro sono necessarie procedure più snelle, ma il problema non mi pare giri intorno al dilemma se dare più potere alle sedi o più potere a livello nazionale, poiché porcherie sono state prodotte in modo equo in entrambe i casi. Produrre in modo elettivo dei research council, a parte il nome inglese, mi sembra il festival delle mafiette nazionali. Mi pare che il problema italiano sia quello di smettere di pensare a soluzioni autarchiche e cominciare a internazionalizzare il sistema decisionale. Ovviamente questo richiede una guerra di liberazione dalle burocrazie dei verbali e dei formalismi giuridici, poiché non esiste alcuna procedura formale che risolva questioni di merito. Personalmente credo che una procedura snella di abilitazione possa essere fatta “on line”. Si crea un panel europeo chiedendo anche a varie agenzie di altri stati di segnalare dei nomi, i candidati sottomettono i loro cv ed elencano i DOI delle pubblicazioni. I commissari nominano uno-due referees, poi, ricevuti i reports, votano in forma anonima dando un punteggio (es: 0-10) e chi prende più di 8/10 di media è abilitato. Il resto del meccanismo deve essere locale, magari con il vincolo che non puoi essere RTD di tipo B dove hai fatto il dottorato.