Home 2014 8 aprile PROFESSIONI. LAUREE. OCCUPAZIONE COSTO DEI LAUREATI. CONFRONTI SU DATI OCSE
COSTO DEI LAUREATI. CONFRONTI SU DATI OCSE PDF Stampa E-mail

Il dibattito sulle inefficienze e sui presunti sprechi dell'università italiana, che pur sono presenti, è stato viziato da analisi poco rigorose, discutibili operazioni di data mining e pregiudizi. In pochi sono andati a controllare la documentazione Ocse, che restituisce un quadro ben diverso. Fatto 100 il costo di un laureato italiano nel 2009 (43.218 dollari), prima quindi che si verificassero i tagli degli ultimi governi, a parità di potere d’acquisto, un laureato spagnolo costava 182, uno tedesco 207 e uno svedese 239 (Ocse, 2012). Un’efficienza complessiva del sistema, quella palesata da questi dati, che paghiamo a caro prezzo in termini di difficoltà a potenziare la qualità dell’offerta didattica e, soprattutto, a offrire servizi di supporto alla didattica e a sostegno del diritto allo studio, a tutto detrimento degli studenti più svantaggiati e a più elevato rischio di abbandono. Va rilevato che il riferimento al presunto peso eccessivo della spesa universitaria in conto corrente e, in particolare, di quella relativa al personale docente, non trova riscontro nella documentazione Ocse. Le prime in Italia hanno un’incidenza sulla spesa totale del 90,8%, inferiore alla media europea a 21 paesi (91%) e a quella dei paesi Ocse (91,2%). La spesa per il personale docente ha un’incidenza sulla spesa in conto corrente del 35,9%, decisamente inferiore alla media europea a 21 paesi (42,7%) e a quella media dei paesi Ocse (41,6%). Il Regno Unito, spesso segnalato come esempio virtuoso, presenta un’incidenza rispettivamente del 94,9% e del 43,1%. Non vorrei che la conclusione dei politici fosse di continuare a ridurre risorse per aumentare l'efficienza. L'asino di Buridano è una storia molto ignorata nella politica di questi ultimi anni in Italia e in Europa.
(Fonte: F. Ferrante a commento dell’articolo di D. Checchi, lavoce.info 18-03-2014)