Home 2014 8 aprile RECLUTAMENTO RECLUTAMENTO. SOLUZIONE MERITOCRATICA IN QUATTRO PUNTI
RECLUTAMENTO. SOLUZIONE MERITOCRATICA IN QUATTRO PUNTI PDF Stampa E-mail

Benché la legge preveda due tipi di concorso dopo le abilitazioni (uno in teoria più aperto agli esterni e uno «chiuso», destinato agli abilitati interni), coloro che sono fuori dalle università hanno pochissime probabilità di entrarvi. Il motivo è di carattere finanziario. Si renda pari a 1 il costo massimo di un docente universitario (il professore ordinario). Se un ricercatore già «interno» e abilitato passa il concorso chiuso (o quello più aperto agli esterni), costerà al dipartimento solo 0.2 (se diventa professore associato) o 0.5 (se diventa ordinario). Se invece il vincitore di una prova aperta è «esterno», costerà al dipartimento 0.7 (se si tratta di un posto di associato) o 1 (se si tratta di un posto di ordinario). Analoghe considerazioni valgono per abilitati che sono già professori associati. Visti i magri bilanci delle università, inevitabilmente si finirà per scegliere ricercatori e associati «interni», che saranno difesi da invasioni esterne anche per ovvi motivi di colleganza consolidati e malgrado il fatto che tra i candidati esterni potrebbe esserci qualcuno più meritevole. Tra l'altro, il dipartimento potrebbe decidere di non chiamare un vincitore meritevole a lui sgradito, pagando un prezzo trascurabile. Ma l'esterno senza posto dovrà ritentare la fortuna altrove, con le stesse trascurabili chances di successo. La soluzione, però, ci sarebbe: semplice e radicale. 1) Abolire in un solo colpo leggi, decreti ministeriali, decreti dirigenziali, interpretazioni, abilitazioni, idoneità, valutazioni statistiche e bibliometriche, insomma tutto quel «corpus» bizantino che regola la materia del reclutamento. 2) Rimodellare l'agenzia di valutazione - che ha già fornito un positivo contributo alla valutazione della qualità della ricerca («Vqr»), ma che ha dato indicazioni ben più controverse sui criteri dei concorsi - sul modello dell'inglese «Quality Assurance Agency for Higher Education». 3) Dopo la libera assunzione di un docente da parte dei dipartimenti, sulla base dell'invio di un curriculum e di un colloquio-seminario, l'agenzia avrà il compito di valutare «ex post» le scelte dei singoli atenei, con la «chiara indicazione delle responsabilità soggettive e oggettive delle scelte». 4) Ridistribuire, a livello nazionale, il budget sulla base di tali valutazioni. In questo modo si renderebbero anche superflue le attuali procedure di accreditamento delle strutture presso il ministero!
(Fonte: M. Dorato e R. Giuntini, TuttoScienze La Stampa 12-03-2014).