Home 2014 8 aprile RICERCA. RICERCATORI. INNOVAZIONE. VALUTAZIONE IL SISTEMA DELLA RICERCA ITALIANO NEI DATI DEL RAPPORTO ANVUR
IL SISTEMA DELLA RICERCA ITALIANO NEI DATI DEL RAPPORTO ANVUR PDF Stampa E-mail

Se i dati noti sembrano smentire una presunta bassa qualità del sistema della ricerca italiano, rimane aperta la domanda sulla sua efficienza. Una prima misura di efficienza proposta dall’ANVUR si ottiene dividendo il numero di pubblicazioni per la spesa pubblica in ricerca e sviluppo. L’Italia si colloca al quarto posto dietro Svizzera, Regno Unito e Svezia. Sarebbe pertanto più “efficiente” delle altre nazioni, che includono Francia, Germania, USA e Giappone.
Un’altra misura di efficienza è data dal rapporto tra numero di citazioni e spesa pubblica in ricerca e sviluppo. In questo caso l’Italia occupa “solo” l’ottavo posto, ma rimane più “efficiente” di Germania, USA, Francia e Giappone. Le misure di efficienza più facilmente comprensibili sono quelle concernenti la produttività individuale dei ricercatori. Purtroppo, sono anche misure che vanno lette con una certa cautela perché la definizione del numero di ricercatori è in qualche modo convenzionale e segue regole che potrebbero differire da nazione a nazione. Tra i problemi da considerare, c’è la definizione di ricercatore “full-time equivalent”, dato che i professori universitari dedicano parte del loro tempo alla didattica ed anche la definizione delle tipologie di soggetti da contare come ricercatori. Tenendo presenti tutti questi caveat, esaminiamo i dati riportati dall’ANVUR per i ricercatori del settore pubblico. In quanto a numero di pubblicazioni pro-capite l’Italia è sesta e – ancora una volta – risulta più produttiva di Francia, Germania e Giappone. Passando al numero di citazioni, l’Italia diventa sesta, ma precede pur sempre Germania, USA, Francia e Giappone.
(Fonte: G. De Nicolao, Roars 16-03-2014)