Home 2014 8 aprile ATENEI. IT A PROPOSITO DELLA PRESUNTA INDIFFERENZA DELL’AMMINISTRAZIONE CENTRALE SUGLI ATENEI DEL SUD. INTERVIENE L’EX MINISTRO CARROZZA
A PROPOSITO DELLA PRESUNTA INDIFFERENZA DELL’AMMINISTRAZIONE CENTRALE SUGLI ATENEI DEL SUD. INTERVIENE L’EX MINISTRO CARROZZA PDF Stampa E-mail

“Se questo può aiutare ad alimentare il dibattito, a cercare razionalmente di proporre una via di uscita da questa dialettica Nord/Sud, ben vengano articoli e riflessioni. Repetita iuvant, anche per evitare di continuare a generare inutile sconforto. Quello che vorrei portare avanti è il messaggio da lanciare per auspicare un diverso atteggiamento mentale che possa costruire un futuro reale e possibile al Sud, generando un rilancio fondato su valori positivi che crei uno sviluppo basato su istruzione, formazione e ricerca. Rilancio che serve a tutto il Paese, ma che deve tenere conto dei diversi contesti territoriali. Viviamo in un'epoca di sovrabbondanza di dati, che sono interpretati e piegati per scopi e usi diversi. Ma i parametri di merito parlano da soli: l'utilizzo del fondo di funzionamento ordinario, il rapporto fra le spese per il personale e le entrate, l'indebitamento, la valutazione della ricerca e della qualità del reclutamento sono valutazioni oggettive dell'operato di chi ha responsabilità di governo in una istituzione universitaria e di ricerca, e sono convinta che l'obiettivo delle politiche di finanziamento basate su incentivi devono stimolare il miglioramento a partire dal contesto. Non possiamo valutare le ragioni di un declino guardando a un solo fotogramma, nel mio caso i punti organico disponibili e ottenuti nel 2013, ma al film nel loro complesso. Valutiamo i fondi che sono stati destinati solo al Sud e i programmi coerentemente sviluppati, oltre a vedere come sono stati reclutati i professori, come sono stati amministrati i fondi e attuate le politiche di gestione della didattica e della ricerca. Una politica progressista, che punta al miglioramento partendo dal contesto, guarda alle differenze, a quanto si è raggiunto a partire dalla partenza, in modo da non lasciare indietro nessuno. Penso quindi che il destino delle università e dei centri di ricerca del Sud sia nelle mani di chi opera e vive in queste istituzioni, nella scelta delle politiche, nella scelta della classe dirigente, nel metodo di formare la leadership. Per costruire un futuro si deve prima di tutto scegliere, prendere in mano i dati non per accusare, ma per proporre politiche di miglioramento e politiche di crescita, accettando la difficile sfida di cambiare partendo da un'analisi dei punti di forza e di debolezza del proprio territorio e delle proprie istituzioni. Altrimenti c'è il rischio di trincerarsi nella tipica caccia al capro espiatorio, facile da fare e che soddisfa tutti, ma che alla fine si rivela inconcludente”.
(Fonte: M.C. Carrozza, Il Mattino 28-03-2014)