Home 2014 12 maggio PROFESSIONI. LAUREE. OCCUPAZIONE LAUREATI. PER FARNE CRESCERE IL NUMERO
LAUREATI. PER FARNE CRESCERE IL NUMERO PDF Stampa E-mail

Per far crescere il numero dei laureati si è imboccata la strada del progressivo abbassamento dei requisiti sia propedeutici (liberalizzazione degli accessi) sia prestazionali (riduzione dei programmi, diminuzione degli obblighi di frequenza, abolizione degli esami propedeutici, addirittura limitazione d’autorità del numero di pagine dei testi di esame). Con l’innovazione dei corsi di laurea triennali e biennali si è tentato di aderire alle richieste del mercato del lavoro, per altro in continuo mutamento. L’adeguamento a esso, da realizzarsi nel primo triennio, si è risolto nell’apprendimento di pacchi di nozioni disorganiche e rapidamente obsolete che, nelle intenzioni, dovevano essere adattabili alle diverse esigenze professionali: la famosa offerta didattica. Data l’instabilità del mercato del lavoro, meglio sarebbe stato formare cervelli per la ricerca e la sperimentazione, capaci di adeguarsi alle diverse condizioni di lavoro grazie al possesso sicuro del metodo. Quest’obiettivo è stato rinviato alla seconda tappa (laurea biennale), quando non alla terza (dottorato di ricerca). Di fatto non funziona: la capacità e l’abitudine al pensiero analitico-sintetico, astraente e generalizzante, critico e autocritico, vanno apprese e praticate precocemente. Apprenderle dopo i venti anni è generalmente più faticoso e meno produttivo; e i risultati si vedono.
(Fonte: A. Signorelli, FQ 02-05-2014)