Home 2014 23 giugno IN EVIDENZA IL CUN PROPONE DI SUPERARE L’ATTUALE DUALISMO TRA RICERCATORI DI TIPO A E B ISTITUENDO UNA NUOVA FIGURA DI PROFESSORE A TEMPO DETERMINATO
IL CUN PROPONE DI SUPERARE L’ATTUALE DUALISMO TRA RICERCATORI DI TIPO A E B ISTITUENDO UNA NUOVA FIGURA DI PROFESSORE A TEMPO DETERMINATO PDF Stampa E-mail

Il Consiglio Universitario Nazionale nell'adunanza del 10 giugno ha proseguito il lavoro di analisi e di proposta sul reclutamento universitario, approvando un documento sui percorsi pre-ruolo. Il documento presenta una proposta di modifica della disciplina di accesso e di progressione nella carriera della docenza. In particolare il CUN propone di superare l’attuale dualismo tra ricercatori di tipo A e B istituendo una nuova figura di professore a tempo determinato.
Il CUN, in particolare, rileva che a quasi tre anni e mezzo dall’entrata in vigore della nuova legge, mentre il cosiddetto tenure track (ovvero i RTDb) non è, nei fatti, decollato, la sequenza di incarichi prefigurata dalla stessa legge (Assegno di ricerca; RTDa; RTDb) ha visto quasi esclusivamente la stipula di contratti di assegnista, mentre rimane insufficiente il numero di RTDa e quasi trascurabile il numero di RTDb. Se prima della l. n. 240/10 il numero medio di RTI reclutati ogni anno era all’incirca di 1.700 unità, si rileva, dopo l'approvazione della stessa legge, una progressione del numero degli RTD, quasi esclusivamente di tipo a), come da tabella sotto riportata, a fronte di un numero crescente di assegnisti di ricerca (16.081 a fine 2013). Dunque, nel quadriennio il potenziale reclutamento di circa 7.000 ricercatori a tempo indeterminato è stato sostituito dalla creazione di circa 2.000 posti non di ruolo, prevalentemente di tipologia a), oltre che dal reclutamento di 3.026 RTI .
Questi numeri appaiono incompatibili con il modello di reclutamento previsto dalla legge stessa che avrebbe dovuto comportare un’assunzione significativa di assegnisti come ricercatori a tempo determinato di tipo a) e b). Essi testimoniano l’esclusione di fatto dal sistema universitario della maggior parte degli assegnisti di maggiore anzianità di servizio e la mancata sostituzione dei circa 2.000 docenti che mediamente escono dal servizio ogni anno e prefigurano, in assenza di interventi, una pesante contrazione dell’intero corpo docente che passerebbe, nel suo complesso, dalle 62.573 unità del 2008 alle 44.194 del 2018 (-29%). Il CUN propone che:
a) sia superata la duplice figura RTDa e RTDb;
b) sia istituita una nuova figura di Professore a tempo determinato, titolare di una posizione di durata quinquennale, per l’accesso alla quale, previa idonea selezione pubblica comparativa che comprenda la valutazione delle competenze scientifiche e didattiche, è richiesto il possesso del titolo di dottore di ricerca.
(Fonte: documento "Ripensare l’assetto della docenza universitaria. I. L’accesso al ruolo", CUN 10-06-2014)