Home 2014 23 giugno ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE ASN. TROPPO TARDI PER CHI ASPETTAVA DA 20 ANNI
ASN. TROPPO TARDI PER CHI ASPETTAVA DA 20 ANNI PDF Stampa E-mail

Quando il legislatore ha reintrodotto una forma di pre-selezione centralizzata, l’Abilitazione Scientifica Nazionale, l’impatto sul sistema è stato immediatamente e complessivamente positivo. L’ASN (che non è un concorso, ma un’abilitazione a numero aperto, differenza che un certo giornalismo fa fatica a comprendere) ha certo molti difetti, e alcuni giudizi sui candidati sono stati ingiusti e formulati in termini inutilmente offensivi, ma è l’unico strumento che abbia finalmente concesso la possibilità di scremare con criteri coerenti e verificabili la massa degli aspiranti alla carriera accademica. Peccato che questa (potenziale) svolta sia arrivata tardi per quelle migliaia di giovani studiosi che attendevano da vent’anni. Che hanno percorso l’annosa trafila delle posizioni precarie, dalle borse biennali (e poi annuali, semestrali) agli assegni di ricerca ai co.co.co. Che sono stati professori a contratto, sostenendo l’impalcatura della didattica per tempi bizzarramente lunghi, a volte pagati poco a volte nulla. Che hanno prodotto ricerche buone e talvolta ottime. E che nel frattempo si sono sentiti dire che era sempre troppo presto. Un’affermazione non strana in una (ex?) gerontocrazia. L’età media degli strutturati universitari di ogni grado (maggio 2014) è 51 anni: alla metà degli anni Ottanta, l’età media di un ricercatore era di 36 anni, un associato saliva in cattedra a 44 e un ordinario a 52 (fonte: CRUI e Rapporto CUN 2014). Oggi questa generazione sempre troppo giovane scopre improvvisamente di essere diventata troppo vecchia.
(Fonte: M. Mondini, ItaliaUniversità 22-05-2014)