Home 2014 23 giugno DOTTORATO DOTTORI DI RICERCA. VALUTAZIONE E RIPARTIZIONE DEI PUNTEGGI DEI TITOLI PRESENTABILI
DOTTORI DI RICERCA. VALUTAZIONE E RIPARTIZIONE DEI PUNTEGGI DEI TITOLI PRESENTABILI PDF Stampa E-mail

Un vero e proprio danno è stato inferto ai Dottori di Ricerca: riguarda la valutazione e la ripartizione dei punteggi dei titoli presentabili. Fino all'ultimo aggiornamento delle graduatorie di istituto, il titolo di dottore di ricerca valeva 12 (seppure pochissimi) punti ed in più era possibile aggiungere fino 10 punti ottenibili con master e corsi di perfezionamento. Due cose, giustamente, separate e distinte. Ora, con le nuove tabelle, si possono aggiungere un massimo di 22 punti, tra cui i 12 (sulla carta) del dottorato. Così facendo, però, un non-dottore di ricerca può conseguire, tramite master, corsi, certificazioni informatiche e linguistiche (che prima non valevano ed era meglio: i corsi di laurea attuali dovrebbero già garantire queste competenze informatiche e linguistiche) almeno già 16 dei 22 punti raggiungibili negli altri titoli, riducendo la spendibilità del dottorato al massimo a 6 punti. Sotto un altro punto di vista, un dottore di ricerca che fa valere 12 punti del proprio titolo (derivato da una dura e lunga selezione iniziale e in itinere, e soprattutto non a numero aperto, quindi non confrontabile minimamente agli "altri titolini") può conseguire altri corsi e certificazioni per un numero di punti inferiore a un non-dottore di ricerca. Ecco la grande penalizzazione servita. S’inneggia tanto alla qualità ed alla meritocrazia nella scuola e poi si fanno provvedimenti in direzione opposta.
(Fonte: G. Ferdinando, www.tecnicadellascuola.it 05-06-2014)