Home 2014 1 agosto DOTTORATO DOTTORATO DI RICERCA. CONDIZIONI MATERIALI, DIRITTI DEI DOTTORANDI E RECLUTAMENTO DEI DOTTORI DI RICERCA
DOTTORATO DI RICERCA. CONDIZIONI MATERIALI, DIRITTI DEI DOTTORANDI E RECLUTAMENTO DEI DOTTORI DI RICERCA PDF Stampa E-mail

L’analisi è stata sulle condizioni materiali e sui diritti dei dottorandi italiani, e poi sul reclutamento dei dottori di ricerca – sia dentro che fuori dall’università. Abbiamo rilevato che i provvedimenti principali dell’ultimo anno e mezzo (il DM 45/2013, poi le Linee Guida sull’accreditamento dei corsi di dottorato del Marzo 2014) stanno portando a una contrazione del numero di posti del 19%. Questo ci porta a scivolare ancora più in giù nella graduatoria dei paesi OCSE ogni mille abitanti. Con 0,6 dottorandi per 1000 abitanti, siamo uno dei fanalini di coda nell'OCSE e in Europa. Altra cosa importante è quella relativa alla tassazione: il DM 45 del 2013 ha introdotto la possibilità di tassare anche i borsisti. Il punto più dolente è quello sulle prospettive dei dottori di ricerca. Sulla base dei dati del 2013 abbiamo calcolato che già a partire dall’addottoramento circa un terzo dei dottori di ricerca abbandona l’università - e si tratta di un calcolo molto ottimistico. Riguardo agli assegnisti di ricerca invece, dei circa 15.300 assegnisti attivi nel 2013 il 96,6% non continuerà a fare ricerca. Quello che doveva essere un cursus honorum è diventato invece una via crucis: tra assegni di ricerca, RTD-A, RTD-B a ogni tappa si rischia di perdere il proprio posto. Non dovrebbe essere questa la condizione di un giovane ricercatore: bisognerebbe garantire delle condizioni minimali per svolgere la propria ricerca. Attraverso il precariato finisce che esportiamo competenze all’estero perché non sappiamo sfruttarle in Italia.
(Fonte: intervista ad A. Bonatesta, segretario dell'ADI, Roars 24-06-2014)