Home 2014 1 agosto FORMAZIONE. OCCUPAZIONE IL CENSIS EVIDENZIA LA PERDITA DI APPEAL DEI PERCORSI FORMATIVI, COMPRESI I PERCORSI UNIVERSITARI E QUELLI TRIENNALI IN PARTICOLARE
IL CENSIS EVIDENZIA LA PERDITA DI APPEAL DEI PERCORSI FORMATIVI, COMPRESI I PERCORSI UNIVERSITARI E QUELLI TRIENNALI IN PARTICOLARE PDF Stampa E-mail

Nell'ambito delle iniziative per "Un Mese di Sociale", il CENSIS ha evidenziato la perdita di appeal dei percorsi formativi. Anche se la partecipazione delle giovani generazioni non è mai stata così ampia come al giorno d'oggi, aumenta la sfiducia nella scuola come strumento di mobilità sociale. Studiare non funziona più da ascensore sociale: al primo impiego solo il 16,4% dei ventenni è salito nella scala sociale rispetto ai genitori e i figli di famiglie svantaggiate (27,7%) abbandonano gli studi in misura maggiore dei figli dei laureati (2,9%).
Diminuisce anche l'attrattività degli studi universitari, nonostante la tenuta numerica dei diplomati liceali: calano le immatricolazioni (nell'a.a. 2011/12 -3,3% rispetto all'anno precedente), diminuisce il tasso di passaggio dalla scuola all'Università e anche tra gli iscritti emergono presto segni di stanchezza e disaffezione: solo uno studente su quattro riesce a conseguire la laurea di primo livello alla naturale scadenza prevista e il 43,6% si laurea in un corso diverso da quello di immatricolazione. Un duro percorso ad ostacoli, i cui risultati ci penalizzano nel confronto internazionale. Tra il 2008 e il 2013 la domanda di lavoro, che denota le strategie imprenditoriali, ha continuato purtroppo a concentrarsi soprattutto sui titoli di livello basso (diplomi), gli unici a registrare un aumento positivo (+16,8%) a scapito sia dei titoli medi (-3,9%), sia di quelli più elevati (-9,9%). Con la conseguenza dell'inserimento per necessità anche dei laureati in professioni, che richiedono competenze minime: un fenomeno che accomuna sia le lauree considerate deboli, come quelle in scienze sociali e umanistiche (43,7%), sia quelle ritenute più forti, come scienze economiche e statistiche (57,3%) e addirittura Ingegneria (uno su tre).
(Fonte: A. Lorenzi, rivistauniversitas giugno 2014)