Home 2014 1 agosto VARIE L'IPERTROFIA PARAMETRICA CHE INVISCHIA IL SISTEMA UNIVERSITARIO
L'IPERTROFIA PARAMETRICA CHE INVISCHIA IL SISTEMA UNIVERSITARIO PDF Stampa E-mail

L'emergenza burocratica del sistema universitario si chiama ipertrofia parametrica (IP). Si basa sulla pretesa di poter sostituire la trasparenza e la responsabilità dei processi decisionali con indicatori, mediane e parametri, e di poter tradurre obiettivi di governo degli atenei in numeri e fogli Excel. La IP è di natura «benigna» perché motivata dalla necessità di accrescere la accountability del sistema universitario cioè la possibilità di misurare e verificare l'uso delle risorse pubbliche. E pensata a fin di bene, ma non è detto che faccia bene, aggravata dallo sviluppo degli strumenti informatici che, invece di renderla più facile da curare, la hanno resa più insaziabile.
Qualche esempio. Il DM 47/2013 e successive modifiche prescrive almeno 9 docenti di riferimento per l'attivazione di una triennale, e almeno 6 per una magistrale (un docente può insegnare in molti corsi di studio diversi). Il numero sale a 12 per alcune classi di laurea in funzione del numero di studenti. Per un corso di dottorato di ricerca, dice il DM 45/2013, bisogna avere almeno i 6 docenti, ma non basta. Servono almeno 200.000 € (4 borse di studio), e comunque in media almeno 300.000 € (6 borse di studio) per dottorato attivato da una università. Prescrizione numerica, indipendente dal contenuto. L'abilitazione scientifica nazionale (quella ASN su cui si sono abbattuti ormai un migliaio di ricorsi) si è basata - almeno come principio - sul superamento di mediane di produttività calibrate sulla produzione media nazionale dei ricercatori nei diversi settori. E qui si raggiungono cime tempestose: quale altro paese ha bisogno di 370 settori scientifico-disciplinari, raggruppati in 4 aree, ormai diventate 16, per descrivere, reclutare e promuovere il suo corpo docente? Mentre è stata da poco avviata la sperimentazione per la scheda unica annuale della ricerca dipartimentale (SUA-RD) che dovrà raccogliere informazioni su programmi di ricerca, finanziamenti, brevetti, premi, ecc. di tutti i dipartimenti universitari.
Non c'è nulla di male nel raccogliere in maniera organizzata e comparabile i dati dell'attività di ricerca didattica degli atenei. Anzi, alla buon'ora! Una robusta base di dati è essenziale per qualsiasi attività programmatoria e di assegnazione delle risorse (semmai ci porremo il problema del costo di queste operazioni a fronte dei tagli costanti di risorse). I problemi veri nascono quando la numerologia si sostituisce alla responsabilità, quando diventa essa stessa governo. Da strumento diventa fine. Perché? La IP è il risultato dell'ibridazione tra la necessità di delineare in maniera palese e misurabile gli obiettivi di gestione degli atenei e la cronica abitudine a iper-normare la vita amministrativa. L'eccesso normativo, che si traduce in pletore di regolamenti ecc., genera eccesso parametrico. Sia l'uno sia l'altro portano dentro iI germe del loro fallimento: più norme scriviamo, più numeri raccogliamo, più appigli forniamo per rilievi formali e ricorsi che paralizzano il sistema e terrorizzano le amministrazioni.
(Fonte: D. Braga, IlSole24Ore 03-07-2014)