Home 2014 1 agosto UE. ESTERO IRAN. ANCORA DIRITTI NEGATI PER STUDENTI E DOCENTI UNIVERSITARI
IRAN. ANCORA DIRITTI NEGATI PER STUDENTI E DOCENTI UNIVERSITARI PDF Stampa E-mail

Il 3 Giugno scorso Amnesty International ha pubblicato un rapporto intitolato “Ridotti al silenzio, espulsi, arrestati: la repressione degli studenti e dei docenti universitari in Iran”, che racconta nei dettagli gli ultimi trent’anni di campagna repressiva del regime di Teheran contro studenti e docenti universitari, riportando le loro storie e le loro testimonianze. La repressione è stata particolarmente cruenta durante la doppia presidenza di Ahmadinejiad (2005-2009 e 2009-2013), che è stata caratterizzata da un ampio movimento di contestazione all’interno dell’università iraniana. Le autorità iraniane applicano una sistematica politica di “tolleranza zero” nei confronti di tutte le voci dissidenti attraverso espulsioni, arresti, torture al limite dell’immaginabile e condanne di studenti e docenti solo a causa delle loro idee o del loro sostegno dato ad oppositori politici. Le motivazioni di un tale accanimento è presto detto: le università iraniane sono tradizionalmente considerate terreno fertile per il dissenso. Per questo, nell’applicare le rigide norme disciplinare all’interno dei campus, non si esita a fare ricorso alla supervisione delle forze di sicurezza e dei servizi segreti. Oltre a questi drastici interventi, sono state approntate alcune misure atte a scoraggiare il dissenso. Prima fra tutte, l’ “islamizzazione” dei programmi accademici secondo la concezione delle autorità religiose iraniane e in particolare della Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei. Questi ha più volte attaccato gli studi umanistici, accusati di veicolare dottrine contrarie agli insegnamenti dell’Islam. Per questo, si è cercato di “epurare” questi ed altri corsi di studio da influenze laiche o occidentali ritenute potenzialmente pericolose.
(Fonte: M. C. Bianchinotti, studentifuori.it 26-06-2014)