Home 2014 15 settenbre RETRIBUZIONI DOCENTI. SCATTI SUL MERITO. UNA VICENDA PARADIGMATICA SULL’INDIVIDUAZIONE DEI MERITEVOLI
DOCENTI. SCATTI SUL MERITO. UNA VICENDA PARADIGMATICA SULL’INDIVIDUAZIONE DEI MERITEVOLI PDF Stampa E-mail

A partire dalla finanziaria del 2008 (legge 133/2008) l’ultimo governo Berlusconi aveva dimostrato di riconoscere l’importanza dell’università come capitolo di risparmio per la spesa pubblica. Nessuno perciò si stupì eccessivamente quando nel mirino delle “razionalizzazioni” entrarono gli adeguamenti stipendiali del personale universitario per gli anni 2011-2012-2013 (articolo 9, comma 21, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122). Un mancato adeguamento che ha danneggiato soprattutto quei ricercatori (RTI) e professori entrati in ruolo da poco, per cui il mancato passaggio alla successiva classe stipendiale corrisponde a una perdita percentualmente più significativa rispetto a quella dei colleghi più anziani in ruolo.
Il Governo ha però disposto un fondo una tantum per ammorbidire l’impatto di questi mancati introiti – nonché, possiamo presumere, per “educare” ricercatori e professori all’avvento della nuova era in cui gli avanzamenti di carriera dovranno avvenire non più sulla base dell’età accademica ma soprattutto del merito (vedi ad es. il fondo per la premialità previsto dall’art. 9 della 240/2010). Il fondo per questi “premi” (di consolazione), disposto nell‘articolo 29 comma 19 della Legge Gelmini (240/2010), ammonta a 118 milioni di euro, di cui 18 per il 2011 e 50 per i due anni successivi. Per conoscere come vanno distribuiti questi soldi, bisogna attendere il decreto interministeriale 314 dell’11 luglio 2011, il quale dispone che i 118 milioni siano distribuiti tra gli atenei in base al numero di candidati papabili (ovvero tutti quelli che si sono visti bloccare l’aumento di stipendio); che, entro gli atenei, le risorse vadano ripartite equamente tra le diverse fasce in base al numero di soggetti ammissibili per ogni fascia (con possibilità di deroga di massimo un terzo di questo ammontare); che ogni ateneo debba individuare i “meritevoli” di ottenere queste risorse. Per leggere come si è svolta la pratica per individuare i meritevoli in un importante ateneo occorre avere la pazienza di leggere qui http://tinyurl.com/nlvks87 (28-07-2014)