Home 2014 15 settenbre RICERCA. RICERCATORI RICERCA. L’ACCESSO APERTO ALLA LETTERATURA SCIENTIFICA
RICERCA. L’ACCESSO APERTO ALLA LETTERATURA SCIENTIFICA PDF Stampa E-mail

I vantaggi dell’accesso aperto alla letteratura scientifica sono noti ai più e possono essere brevemente elencati come: pari opportunità nello svolgimento della ricerca, riduzione dei costi alla ricerca pubblica (Houghton et al., 2009), aumento della produzione scientifica (Willinsky, 2005), aumento delle citazioni (Wagner, 2010; Opcit Project, 2012) e coinvolgimento del pubblico non-scientifico (Swan, 2010). Da tempo si sente parlare di Open Access, Open Data, Open Science, intesi come stimolo per lo sviluppo della scienza, come strumento per l’individuazione della “bad science” e delle violazioni delle norme di comportamento in ambito scientifico, come esigenza di trasparenza e di integrità del sistema della Scienza e infine di accountability nei confronti della società. E’ anche noto quanto la questione degli Open Data sia da tempo cruciale per l’Agenda Digitale per l’Europa e nei processi innovativi dell’Area Europea della ricerca. Ma cosa sono i dati della ricerca di cui si parla in questi documenti? E l’Italia?
In Italia il tema degli open research data è ancora poco trattato. Ne troviamo traccia nella policy sull’open access della Fondazione Cariplo, ma ancora poco è stato fatto rispetto agli strumenti a supporto delle attività connesse: come costruire un data management plan, come (e dove) archiviare i dati, come garantirne l’accessibilità e la conservazione. Senza dubbio affrontare il tema della archiviazione e conservazione dei dati della ricerca come singola istituzione risulta poco sostenibile, si tratta dunque di un tema da affrontare in maniera consortile. Certamente un coordinamento a livello nazionale o di consorzi di atenei potrebbe essere un buon punto di partenza, ma anche l’utilizzo di modelli e procedure ed esperienze già sviluppati presso altri paesi europei.
(Fonte: P. Galimberti, Roars 29-08-2014)