Home 2014 15 settenbre STUDENTI STUDENTI. CALO DELLE IMMATRICOLAZIONI E DISINVESTIMENTO NEGLI STUDI UNIVERSITARI
STUDENTI. CALO DELLE IMMATRICOLAZIONI E DISINVESTIMENTO NEGLI STUDI UNIVERSITARI PDF Stampa E-mail

Nella generale contrazione della popolazione accademica – docente, tecnico-amministrativa e studentesca – i dati sul calo delle immatricolazioni sono tra i più deludenti: il numero degli immatricolati è passato da 338.482 nel 2003-2004 a poco più di 280 mila nel 2011-2012. Circa 58.000 unità in meno (il 17%): come se in un decennio fosse scomparso un Ateneo grande come la Statale di Milano, per riprendere una metafora mediaticamente molto efficace adottata dal CUN. È un calo che non si arresta. Nel 2012-2013 gli immatricolati sono scesi a 269.564 e nel 2013-2014 a 265.527. La flessione dal 2011-2012 al 2013-2014 è stata dunque pari al 5.2%, mentre nell’ultimo anno si arresta per il momento all’1,5%. Se allarghiamo lo sguardo ad altri paesi europei, appare evidente che la crisi economica non si è tradotta ovunque in un disinvestimento dagli studi universitari. Nelle precedenti crisi economiche nel nostro Paese le prime sfere di risparmio delle famiglie interessavano la cultura e la comunicazione; stavolta invece la tenuta generale di questi comportamenti appare in controtendenza rispetto al disinvestimento sull’Università, ma pienamente coerente con gli investimenti crescenti su device tecnologici ed elettronica di consumo. In Italia, dunque, l’Università è meno attrattiva persino dei consumi culturali e delle tecnologie.
Impossibile non fare riferimento alla vittoria di un modello semplificato di lettura e interpretazione della realtà che ha riclassificato al ribasso l’idea di cultura e di Università. Né tantomeno si può ignorare che in questo processo hanno giocato un ruolo importante la politica e i media, soprattutto quelli più influenti e identitari del nostro Paese, favorendo una generale semplificazione dei ragionamenti, delle opinioni, delle prese di posizioni, che ha fatto dell’amnesia delle condizioni sociali il meccanismo di facilitazione dell’individualismo: in questo perimetro culturale acritico e impoverito si è consolidato un vero e proprio attacco all’Università e alla sua giustificazione sociale e professionale.
(Fonte: P. Morcellini, Roars 20-08-2014)