Home 2014 15 settenbre STUDENTI FEDERSPECIALIZZANDI CONTRO ABOLIZIONE TEST PER MEDICINA
FEDERSPECIALIZZANDI CONTRO ABOLIZIONE TEST PER MEDICINA PDF Stampa E-mail

Contro il progetto del ministro Giannini di procedere all’abolizione del test per l’accesso a Medicina coloro che già frequentano una scuola di specializzazione medica hanno deciso di aderire alla petizione promossa dall’on. Filippo Crimì (PD) contro la riforma del sistema di selezione dei futuri camici bianchi. Rendendo noto il proprio sostegno all’iniziativa del deputato della maggioranza, Federspecializzandi sottolinea alcuni aspetti critici del modello francese, quello che vorrebbe adottare il ministro Giannini. In primis, il fatto che il percorso formativo del primo anno di studi differisce notevolmente fra le diverse sedi del corso di laurea in Medicina e che “il superamento degli esami di profitto sia spesso affidato a valutazioni orali e quindi del tutto discrezionali da parte dei docenti”. Ciò, secondo gli allievi delle scuole di specializzazione, violerebbe il “principio della trasparenza e dell’oggettività della valutazione“, falsando gli esiti della selezione. Un altro dei motivi per i quali Federspecializzandi è contraria all’abolizione del test di Medicina è che “l’eventuale riforma dell’accesso a medicina nella direzione del modello francese, richiederebbe da parte del MIUR un forte investimento in termini di rinnovamento e ampliamento delle strutture che ospitano la formazione”. Perché, secondo gli specializzandi – e anche i rettori – così come sono, esse non ce la farebbero a sostenere l’impennata del numero delle matricole. L’associazione, alla luce dei dubbi sollevati, chiede al ministro di aprire un tavolo di confronto “per analizzare le criticità dell’attuale sistema di accesso e costruire un nuovo modello di selezione basato su solidi principi pedagogici”. Il tutto, tenendo sempre ben presente “l’assoluta importanza di mantenere l’accesso programmato ai corsi di tutte le professioni di ambito sanitario, basando tale programmazione sulle reali necessità di numero, tipologia e competenze di risorse umane del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
(Fonte: www.universita.it 06-09-2014)