Home 2014 15 settenbre STUDENTI TEST PER ACCESSO A MEDICINA. NUOVO SFONDAMENTO VERSO IL CAOS. VINTI 500 NUOVI RICORSI. IL MIIUR ASPETTA CHE L’ACCESSO SI APRA A TUTTI?
TEST PER ACCESSO A MEDICINA. NUOVO SFONDAMENTO VERSO IL CAOS. VINTI 500 NUOVI RICORSI. IL MIIUR ASPETTA CHE L’ACCESSO SI APRA A TUTTI? PDF Stampa E-mail

La diga del numero chiuso per gli ingressi a medicina sta andando a pezzi. Dopo i primi due buchi che si sono aperti a Bari e a Napoli - e che avevano portato all'iscrizione in soprannumero di quasi 2000 studenti bocciati ai test dell'8 aprile - ieri (11-09-14) sono state depositate altre 15 ordinanze del Tar del Lazio, relative a 11 atenei, che hanno aperto le porte dell'ambitissima facoltà di medicina a Milano, Roma (sia Sapienza sia Tor Vergata), alla Seconda università di Napoli, a Salerno, Palermo, Catania, Messina, Catanzaro e ancora, per gruppi di ricorrenti diversi, alla Federico II e a Bari. La nuova ondata di ricorsi vinti riguarda 500 aspiranti medici. Il Tar del Lazio ha disposto in via cautelativa il diritto dei ricorrenti come «risarcimento in forma specifica» a iscriversi anche se sono stati bocciati ai test e persino se non hanno risposto neppure a una domanda.
Ma gli studenti che hanno ottenuto un buon risultato al test, senza risultare tra i vincitori, e che adesso si vedono scavalcare per una ordinanza del Tar da chi magari non ha neppure ottenuto i 20 punti della sufficienza, cosa possono fare? I termini per il ricorso sono scaduti da tempo, tuttavia il quadro normativo italiano sembra fatto apposta per consentire spiragli in ogni situazione. «Sto preparando - anticipa l’avv. Bonetti - un ricorso particolare, di tipo sperimentale, che si basa sulla sospensione dei termini durante il periodo festivo. Le decisioni del Tar stanno picconando il metodo seguito con i test. Abbiamo dimostrato il danno agli studenti, per i quali i giudici amministrativi hanno immaginato un risarcimento in forma specifica, ovvero l'iscrizione. E, a questo punto, non si vede perché non consentire a tutti l'iscrizione: può essere un modo ragionevole per anticipare la riforma, quella sul modello francese, già annunciata dal ministro Giannini».
(Fonte: Il Mattino 12-09-2014)