Home 2014 20 ottobre ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE. LIMITI NON SOLO TEMPORALI DELLE COMMISSIONI
ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE. LIMITI NON SOLO TEMPORALI DELLE COMMISSIONI PDF Stampa E-mail

In base alla più recente legislazione universitaria, i vari settori in cui si articolano le diverse discipline universitarie (poniamo filologia classica, letteratura cristiana antica, papirologia...) sono stati accorpati in un numero limitato di settori più ampi, o macrosettori. Di conseguenza è accaduto che i cinque commissari, i quali venivano estratti a sorte da tali macrosettori, non rappresentassero tutte le discipline in essi raggruppate, ma solo alcune. Questo ha fatto sì che, in sede di valutazione, importanti aree di ricerca non fossero rappresentate affatto. Tratte le debite conseguenze da questa somma di fattori, nel caso più sfortunato, ma neppure così improbabile, è accaduto che a determinare il futuro di una certa area di ricerca — cioè a dire della vita scientifica, accademica e anche materiale di decine e decine di studiosi giovani e meno giovani — fossero solo una o due persone che avevano pubblicato poche cose, magari marginali, e di conseguenza avevano una visione molto ristretta del proprio campo di studi. O addirittura che fossero persone che si occupavano di tutt'altro. In conclusione, un meccanismo di valutazione inteso a favorire oggettività e merito ha finito per schiacciare l'oggettività su valori equivalenti perfino all'1, che è decisamente pochino, e per fondarsi su un principio di indiscriminata uguaglianza fra i potenziali 'giudici' che sa di sindacalismo corporativo. Se a questa condizione si aggiunge infine il fatto che, com'è stato più volte notato, anche la miglior commissione del mondo — e ce ne sono state molte di serie e responsabili — non avrebbe avuto né il tempo materiale né le energie necessarie per valutare soggettivamente le migliaia di pubblicazioni presentate dai candidati, non stupisce che questa prima tornata di abilitazioni si sia trasformata in una colossale macchina di frustrazioni, polemiche e ricorsi (fonti autorevoli affermano che siano già oltre duemila).
(Fonte: M. Bettini, Il Mulino 5/2014)