Home 2014 20 ottobre FORMAZIONE. OCCUPAZIONE NEODIPLOMATI IMPREPARATI SOPRATTUTTO PERCHÈ IN DIFFICOLTA' NEL PARLARE UNA LINGUA STRANIERA E NEL PROBLEM SOLVING
NEODIPLOMATI IMPREPARATI SOPRATTUTTO PERCHÈ IN DIFFICOLTA' NEL PARLARE UNA LINGUA STRANIERA E NEL PROBLEM SOLVING PDF Stampa E-mail

I neo-diplomati italiani non arrivano alla sufficienza secondo i docenti universitari che in media assegnano un misero 5,5 alla loro preparazione e trovano che solo uno su quattro sia brillante.
E' il risultato di un sondaggio dell'Osservatorio sull'internazionalizzazione delle scuole promosso da Intercultura e Fondazione Telecom Italia. Nell'ambito dello studio 'Generazione Inoccupati? No grazie', l'Osservatorio ha intervistato un campione di 500 tra professori delle scuole superiori e docenti universitari. Per questi ultimi, i neodiplomati sono impreparati soprattutto perché sono fortemente in difficoltà nel parlare una lingua straniera e nel problem solving. Gli adolescenti italiani sono invece promossi nella capacità di relazionarsi con altre culture, per la capacità di lavorare in gruppo e l'utilizzo di tecnologia e strumenti informatici. La ricerca ha anche indagato le caratteristiche dello studente 'brillante', necessarie per affrontare un percorso di successo all'università e nel lavoro. Ne è emerso un mix tra tratti caratteriali, competenze trasversali e adeguata preparazione scolastica. Se, allo stato attuale - secondo i docenti universitari - gli studenti brillanti sono solo uno su quattro tra i neodiplomati, il numero potrebbe crescere se solo le scuole investissero nelle competenze trasversali, creando un ambiente didattico che promuova la voglia di approfondire e la curiosità (29%), accompagnate da un atteggiamento di impegno e sacrificio (26%), la capacità di ragionamento e di elaborazione critica (30%), l'autonomia (23%), una buona preparazione scolastica (13%) e la conoscenza delle lingue straniere (7%).
(Fonte: Il Sole 24 Ore Radiocor 01-10-2014)