Home 2014 20 ottobre STUDENTI MATURITÀ (ESAME DI STATO). ANCHE LA GIANNINI LO VUOLE CAMBIARE
MATURITÀ (ESAME DI STATO). ANCHE LA GIANNINI LO VUOLE CAMBIARE PDF Stampa E-mail

«Deve perdere quell'aspetto da giudizio divino che, tra l'altro, lo ha fatto diventare costoso». Giudizio divino? Di che maturità sta parlando la ministra? Facendo due rapidi calcoli, Stefania Giannini ha sostenuto la maturità voluta dal suo predecessore Fiorentino Sullo, che a me, allora, sembrava un gioco da ragazzi: due prove scritte e due materie per il colloquio (di cui una a scelta del candidato). Punteggio finale espresso in sessantesimi. La commissione era completamente esterna tranne che per la presenza di un membro interno. Dico gioco da ragazzi perché la mia maturità era stata invece quella voluta dal ministro Guido Gonella, che aveva ripristinato la formula di Giovanni Gentile: quattro prove scritte e orale su tutte le materie dell'intero corso di studi (nel caso mio i tre anni di liceo). Non era uno scherzo e la storia che per molti è stato l'esame più duro sostenuto nel corso degli anni (molto più duro che qualsiasi esame universitario) è profondamente vera. Però allora si poteva sognare un futuro diverso e, pur di prendere l'ascensore sociale (una buona media assicurava il "presalario" all'Università), non si badava alla fatica. Ancora oggi devo dire grazie a quella maturità. Avendo a che fare con l'insegnamento, mi sono sempre tenuto aggiornato sugli esami di maturità. Nel 1994 il ministro Francesco D'Onofrio, per ridurre i costi, pone dei limiti territoriali nella scelta di presidente e commissari (con il rischio di un aumento di raccomandazioni "territoriali"). Poi nel 1997 arriva il ministro Luigi Berlinguer e trasforma la maturità in Esame di Stato, con la votazione macchinosa espressa in centesimi e tre prove scritte. Nel 2001 la ministra Letizia Moratti cambia ancora: la commissione è costituita da membri interni, solo il presidente è esterno. Cinque anni dopo Giuseppe Fioroni torna ai membri esterni e interni e modifica anche il punteggio: il credito scolastico passa da 20 a 25 punti, il colloquio scende da 35 a 30. Volete che Maria Stella Gelmini non abbia toccato la Maturità? Per accedervi è necessario riportare un voto almeno pari al sei in tutte le discipline. Adesso la ministra Giannini: una delle novità più rilevanti è che dalla prossima Maturità dalle commissioni spariranno i membri esterni. Al loro posto subentrano gli insegnanti interni. Soltanto il presidente della commissione arriverà da un altro istituto. A furia di togliere ostacoli, facilitare i percorsi di apprendimento, allontanare lo spettro dei "giudizi divini", succede che la Maturità (o Esame di Stato come si chiama ora) non discrimini più niente. A scapito degli studenti meno abbienti. Chi può va all'estero, impara bene le lingue, frequenta un master. Chi non può ringrazia la ministra Giannini.
(Fonte: A. Grasso, Sette 26-09-2014)