Home 2014 20 ottobre STUDENTI ERASMUS. CONTRADDIZIONI TRA TAGLI AI FINANZIAMENTI E SUCCESSI DAL 1987
ERASMUS. CONTRADDIZIONI TRA TAGLI AI FINANZIAMENTI E SUCCESSI DAL 1987 PDF Stampa E-mail

Se è vero che in epoca di crisi i tagli alle spese sono una necessità, è meno comprensibile il fatto che a rimetterci possano essere le iniziative che funzionano. Sono di pochi giorni fa due notizie, paradossalmente contrastanti, che riguardano l’Erasmus, il celebre programma europeo che consente agli studenti universitari di effettuare in un’università straniera un periodo di studio legalmente riconosciuto dalla loro sede d’appartenenza. Da un lato, i risultati dell’Erasmus Impact Study, un’indagine condotta per conto della Commissione UE, ci dicono che il programma garantisce agli studenti migliori prospettive lavorative. Dall’altro, il commissario europeo al Bilancio ha fatto sapere che il budget 2014 è già a un livello di spesa mai raggiunto prima e che i tagli potrebbero toccare le borse Erasmus per gli studenti. L’interruzione di questo finanziamento è stata indicata dal commissario Jacek Dominik come uno dei possibili «effetti collaterali» dell’inevitabile sforbiciata. Se dovesse accadere sarebbe ben più che un paradosso: non solo, infatti, il programma Erasmus rappresenta, da oltre 25 anni, il fiore all’occhiello dell’Europa unita, ma i tagli andrebbero a colpire proprio il settore – istruzione, ricerca, innovazione – che i governi dei 28 paesi membri indicano da sempre come quello che farà ripartire crescita e occupazione. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha ammesso che si tratta di una «situazione contraddittoria» e assicurato che la presidenza italiana del Consiglio UE farà di tutto perché non siano sacrificati i finanziamenti alla ricerca e ai programmi di mobilità studentesca.
I dati dello studio della Commissione sull’impatto dell’Erasmus in ambito lavorativo e nelle relazioni sociali e interpersonali degli studenti che vi hanno partecipato dicono che questi giovani hanno un tasso di disoccupazione del 23 %, la metà circa rispetto ai coetanei che non hanno effettuato un periodo di studio all’estero. Oltre il 90% dei datori di lavoro, infatti, dice di ricercare nei futuri dipendenti proprio le qualità e competenze che il programma Erasmus sembra potenziare.
Dal 1987, anno in cui è partito il progetto, i bambini nati «sotto il segno dell’Erasmus» sono circa un milione. «Dove si può trovare l’amore nel XXI secolo?» – si è domandato l’’Independent’ nel commentare i risultati di questa ricerca - non solo sui siti di incontri e grazie alle app dei cellulari – ha scritto – ma anche semplicemente andando all’estero in Erasmus. In effetti, il 33% degli ex studenti Erasmus ha una relazione stabile con un partner di altra nazionalità, contro il 13% dei giovani che restano nel proprio Paese. Se non ci saranno tagli, la Commissione europea prevede che nel prossimo quadriennio saranno circa 4 milioni le persone, tra studenti e docenti, ad usufruire dei finanziamenti del nuovo progetto Erasmus Plus.
(Fonte: http://tinyurl.com/lp8q7y2 09-10-2014)