Home 2014 20 ottobre UE. ESTERO BRASILE. MENO DEL 25% DEGLI STUDENTI È ISCRITTO A UNIVERSITÀ STATALI
BRASILE. MENO DEL 25% DEGLI STUDENTI È ISCRITTO A UNIVERSITÀ STATALI PDF Stampa E-mail

L’autorità antitrust brasiliana ha approvato la fusione di due società di prima grandezza nel settore dell’istruzione for-profit, Kroton Educational di Belo Horizonte, nel sud est del Paese, e Anhanguera Educational Participações di Valinhos, una municipalità nello stato di São Paulo. Il merger, poi finalizzato a inizio giugno, ha dato vita a un vero e proprio colosso, con la nuova azienda che può ora vantarsi di essere la più grande del genere al mondo, valutata in circa 8 miliardi di dollari. La notizia è stata accolta con entusiasmo in alcuni ambiti. Il settimanale The Economist, ad esempio, ne ha scritto come della dimostrazione che le università private possono garantire “sia la quantità sia la qualità” dell’insegnamento. Il Brasile rappresenta un’eccezione se paragonato al resto del mondo. Oltre il 50% di laureandi frequenta qui istituti privati for-profit (con un altro 20% circa iscritto ad atenei privati non-profit, come ad esempio quelli a sfondo religioso, in particolare cattolici) mentre meno del 25% è iscritto a università statali. Gli atenei pubblici intanto continuano a dominare il mondo della ricerca e i corsi di studio post-laurea, come master e dottorati. “Le istituzioni for-profit in Brasile controllano tre quarti del mercato nazionale dell’istruzione superiore e hanno costi bassi e qualità in rapido aumento – scrive l’Economist – E poiché una laurea fa aumentare il salario di un individuo di più in Brasile che in qualsiasi altro paese di cui l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) tiene le statistiche, i laureati recuperano i soldi spesi per frequentare l’università in appena qualche anno”.
Non c’è dubbio che, tra i tanti fattori, la pressione demografica ed economica di un paese giovane e in crescita come il Brasile abbia contribuito decisamente a questo fenomeno. In particolare perché il sistema universitario pubblico non è fin qui stato capace di tenere il passo con la rapida espansione della domanda, sopratutto da parte dei giovani meno abbienti. Nonostante non impongano tasse di iscrizione, infatti, gli atenei statali rimangono complessivamente piuttosto elitari. “Il sistema brasiliano di università pubbliche è molto rigido – dice Pedrosa – Si fonda solo sul modello tradizionale dell’università di ricerca, mentre nel settore privato, specialmente quello for-profit, c’è più varietà”.
(Fonte: V. Pasquali, IlBo 03-10-2014)