Home 2014 18 novembre FINANZIAMENTI FINANZIAMENTI. VECCHI VIZI DA CAMBIARE: FFO A FINE ANNO E CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA
FINANZIAMENTI. VECCHI VIZI DA CAMBIARE: FFO A FINE ANNO E CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA PDF Stampa E-mail

Di costi standard si favoleggia da anni, e con il decreto sui finanziamenti statali firmato dal ministro Giannini l'università è il primo settore che prova davvero ad applicarli su larga scala. Di questo va dato atto al ministro e al Governo, ma anche ai rettori che non si sono messi di traverso a difendere l'esistente ma hanno sostanzialmente accompagnato l'avvio della riforma. Questo, però, è solo il primo passo, perché per dare realmente efficienza e trasparenza al sistema universitario il cammino è ancora lungo. La prima prova arriva dal fatto che oggi, a due mesi dalla fine dell'anno, stiamo discutendo dei fondi 2014, mentre qualsiasi principio di programmazione imporrebbe di far conoscere a ogni ateneo (a ogni pubblica amministrazione, in verità) all'inizio dell'anno le risorse che ha a disposizione, per poter decidere davvero come spenderle. Il decreto a fine anno, si dirà, è un vecchio vizio, e oggi è giustificato anche dalla profondità dei cambiamenti: tutto vero, ma dal 2015 bisogna cambiare. Un'altra prassi da abbandonare presto è quella delle «clausole di salvaguardia»: si possono scrivere i parametri di finanziamento più raffinati, ma se poi si decide che nessuno può perdere più del 2-3% dei soldi ricevuti l'anno prima, si finisce per perpetuare i vecchi sistemi. Anche queste cautele possono essere motivate con l'obiettivo di accompagnare il cambio di sistema, una giustificazione che può reggere quest'anno ma non il prossimo: se i criteri saranno quelli giusti, infatti, ogni euro perso da chi spreca sarà un euro guadagnato da chi fa più didattica e ricerca.
(Fonte: G. Trovati, IlSole24Ore 01-11-2014)