Home 2014 18 novembre FINANZIAMENTI DIVARIO NEL FINANZIAMENTO DELLA FORMAZIONE TERZIARIA RISPETTO AGLI ALTRI PAESI EUROPEI
DIVARIO NEL FINANZIAMENTO DELLA FORMAZIONE TERZIARIA RISPETTO AGLI ALTRI PAESI EUROPEI PDF Stampa E-mail

È documentato (Education at a Glance 2014) come l’Italia si sia caratterizzata come Paese con una spesa relativamente elevata nei segmenti iniziali dell’istruzione, comparativamente ad altri paesi europei. Tuttavia, questa percezione deve essere aggiornata alla luce dei dati più recenti. Notiamo come il nostro Paese superi (o sia in linea con) ancora le medie di spesa in area Oecd o Europa a 21 solo per i segmenti della scuola dell’infanzia e primaria, arretrando gradualmente a livello secondario e rimanendo distanziato in modo netto a livello terziario.
Il divario più consistente da colmare con i Paesi europei risiede chiaramente nella formazione terziaria piuttosto che nella scolarità dell’obbligo. L’investimento aggiuntivo di cui si parla nella proposta sulla “buona scuola” è pari alla metà di quanto attualmente viene destinato come Fondo di finanziamento ordinario per l’intero sistema universitario, e sarebbe quindi in grado di incoraggiare una ripresa delle iscrizioni universitarie ormai in declino da qualche anno. I corsi universitari sono tornati a essere affollati oltre misura, per via del calo degli organici non sostituiti negli ultimi cinque anni (-9294 nel quinquennio 2008-2013, pari a -15 per cento). Offrire agli studenti migliori condizioni di studio, oltre a prospettive di ricerca ai migliori dottorandi, può permettere una ripresa dell’offerta formativa senza scivolare negli eccessi che accompagnarono l’avvio della riforma del 3+2. Viceversa la destinazione dell’investimento aggiuntivo alla formazione primaria, sbilanciata più all’assunzione di insegnanti che alla messa a norma degli edifici rischia di dirottare risorse preziose e politicamente molto costose a un miglioramento del sistema scolastico che può essere molto marginale rispetto ai buoni risultati attualmente già conseguiti.
(Fonte: D. Checchi, lavoce.info 31-10-2014)