Home 2014 18 novembre VARIE LEGGE DI STABILITÀ 2015. EFFETTI SULL’UNIVERSITÀ
LEGGE DI STABILITÀ 2015. EFFETTI SULL’UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

Per le università si mitiga con 150 mln il taglio del FFO già previsto di 170 mln di euro per il 2015, ma le risorse aggiuntive vengono assegnate sulla base di criteri “premiali” molto discutibili nei loro presupposti di fondo. Allo stesso tempo si introduce un nuovo taglio mascherato, però, da riduzione delle spese per acquisti di beni e servizi. La condizione ormai drammatica dei nostri atenei continuerà a produrre danni per primi agli studenti, penalizzati anche dal restringimento del diritto allo studio che rischia di subire un nuovo colpo con la riduzione delle risorse a disposizione delle regioni. Anche il personale, sia tecnico-amministrativo sia docente, è penalizzato da condizioni di lavoro in continuo peggioramento sul piano sia professionale che salariale. Si conferma, infine, il blocco del reclutamento che provocherà una vera e propria emergenza nei nostri atenei perché sono ormai imminenti le scadenze di migliaia di assegni e contratti a termine a causa delle norme della legge 240/10. Come effetto dei blocchi stipendiali un professore ordinario può perdere fino a 100.000 euro a fine carriera, un giovane ricercatore a tempo indeterminato reclutato nel 2008 fino a 60.000 La legge di stabilità risponde al dato del fallimento della "tenure track all'italiana" con la cancellazione del vincolo che lega il reclutamento di professori di I fascia al numero di ricercatori a tempo determinato “di tipo B”.
(Fonte: FlcCgil 31-10-2014)