Home 2014 18 novembre LIBRI. DOSSIER QUALE UNIVERSITÀ?
QUALE UNIVERSITÀ? PDF Stampa E-mail

Gian Candido De Martin (a cura di). Dossier in “Dialoghi”, anno XIV, n. 2, aprile-giugno 2014.
«L’università è un cantiere aperto, nonostante (oppure anche in parte a causa delle tante riforme anche recenti). Essendo del tutto evidente l’esigenza imprescindibile di progetti chiari per il futuro, di cui debbono essere protagoniste principali le stesse università, anche per favorire percorsi attuativi realmente condivisi e capaci di migliorare la qualità della formazione universitaria, in una prospettiva sempre più internazionale». Così Gian Candido De Martin nella sua introduzione al dossier «Quale università?» - pubblicato in Dialoghi n. 2/2014 (il trimestrale promosso dall’Ac in collaborazione con l’Istituto “Vittorio Bachelet” e con l’Istituto “Paolo VI”) - che prosegue il filo del discorso sulle istituzioni formative, «dopo l’attenzione dedicata alla scuola nel precedente dossier, cerchiamo ora di affrontare la questione dell’università, prendendo in esame i nodi principali che riguardano, a vario titolo, queste sedi di “istruzione superiore”, spesso ultrasecolari e anteriori all’ordinamento dello Stato unitario». Nodi e interrogativi da cui non si può prescindere (quale idea di università abbia senso oggi, quale governo delle università, quale formazione nell’università, quale internazionalizzazione dell’università) sono al centro dei contributi di Andrea Aguti, Mario Brutti, Luciano Corradini, Monica Del Vecchio, Giorgio Grasso, Andrea Lavazza, Sara Martini, Rita Pilotti, Gian Cesare Romagnoli e Giuseppe Tognon. Tognon richiama i suoi colleghi a una considerazione positiva e creativa dell’analisi educativa dei bisogni generazionali e invita ad adottare la personalizzazione didattica, il service learning, il metodo cooperativo, l’uso delle tecnologie, la diffusione massiccia di piattaforme librarie digitali, l’utilizzo di un solido sistema mutualistico di tutoraggio tra pari. Il primo e più grave problema della nostra università – conclude Tognon – è pedagogico, di cultura dell’insegnamento e di cura dell’apprendimento, oltre che di condivisione del piacere di studiare e di discutere. Il contributo di Andrea Aguti arriva a fornire sull’università sei “indicazioni di senso”. La prima è la ricerca della verità come fine fondamentale dello studio universitario. La seconda riguarda l’utilità della conoscenza acquisita in università. La terza guarda alla finalità formativa che non può limitarsi all’acquisizione di competenze e abilità professionali. La quarta si concentra sul rapporto tra ricerca e insegnamento. La quinta postula l’unità, la coerenza e la relativa semplicità che dovrebbero caratterizzare l’insegnamento. L’ultima ricorda che il fine generale è rendere migliore e più significativa la vita dell’uomo.
(Fonte: C. Finocchietti, rivistauniversitas ottobre 2014)