Home 2015 16 febbraio ATENEI. IT AUTONOMIA E RESPONSABILITÀ NEGLI ATENEI
AUTONOMIA E RESPONSABILITÀ NEGLI ATENEI PDF Stampa E-mail

L’ipertrofia normativa affligge i nostri atenei e ne rallenta il processo di rinnovamento. Restituire slancio alla formazione universitaria è solo questione di autonomia o sarebbero necessari cambiamenti di sistema? L’autonomia era stata introdotta dalla Riforma Berlinguer. Ma le università erano troppo immature per recepirla. Non controllavano le strutture di bilancio e non sono mai diventate “imprese” di ricerca, soggetti in competizione sul mercato della cultura. Abbiamo – tutti – reagito come burocrati, utilizzando le prerogative dell’autonomia in modo inadeguato, con conseguenze anche gravi in ambito finanziario. Il Ministero si è difeso costruendo un marchingegno di norme e controlli dettagliati, dannosi alla ricerca e all’eccellenza. L’autonomia invece è necessaria, ma soltanto se c’è responsabilità e cioè capacità di gestire in prima persona.
Anche perché oggi il pubblico non può più sostenere al 100% le università. Più che un cambiamento di sistema, serve un cambiamento di cultura, e un sapersi assumere le proprie responsabilità. Il meccanismo di responsabilità, la gestione interna, la governance devono permettere ai migliori di emergere. Per il reclutamento un rettore ha la convenienza a scegliere i migliori e deve essere libero di farlo senza condizionamenti. Ma lo può fare se ha più potere e più responsabilità, senza dover mediare tra più interessi. (Fonte: M. Viglione, universitas n.134 pg. 53, dicembre 2014)