Home 2015 18 marzo DOCENTI DOCENTI. DIECIMILA POSTI PER VENTINOVEMILA ABILITATI (CHE RADDOPPIERANNO CON LA NUOVA TORNATA DI ABILITAZIONI)
DOCENTI. DIECIMILA POSTI PER VENTINOVEMILA ABILITATI (CHE RADDOPPIERANNO CON LA NUOVA TORNATA DI ABILITAZIONI) PDF Stampa E-mail

I circa 29.000 idonei usciti dalle prime due tornate di abilitazione, il nuovo sistema di selezione partito nel 2012 per superare i contestati concorsi locali e ora alle fasi conclusive, possono contendersi non più di 10.000 posti. Tante sono le assunzioni a disposizione negli atenei, se si sommano i punti organico degli ultimi anni che stabiliscono gli “spazi assunzionali” con le risorse del piano straordinario associati che si dovrebbe concludere quest'anno. Insomma per almeno due aspiranti docenti su tre non c'è posto nonostante la forte domanda di nuove leve accademiche: basti pensare che solo gli ordinari, l'ultima tappa della docenza, sono crollati - tra pensionamenti e blocco del turn over - a quota 12.531 dai 18.227 dell'inizio del 2009 (il 31% in meno). E il bacino di chi sogna una cattedra potrebbe crescere ancora a dismisura quando partirà la nuova tornata la prossima estate con le regole semplificate: a questo terzo appuntamento per ottenere la “patente” di professore sono attesi 30-40 mila candidati, molti dei quali bocciati nei primi due round dell'abilitazione. «Se vogliamo evitare una deriva come quella dei precari della scuola bisogna intervenire, cominciando con un piano per assumere giovani ricercatori stabili che libererebbe le risorse anche per assumere docenti ordinari e associati», avverte Stefano Paleari presidente della Crui. Che al Governo chiede le risorse per un piano triennale: «Servono almeno 100 milioni all'anno per far entrare 2.000 giovani ricercatori con un contratto di tipo b, quello che poi porta alla docenza e dunque alla stabilizzazione». Il loro ingresso oltre a riempire nel medio-lungo periodo i posti da associato, darebbe spazio anche per gli ordinari: «Avremmo a disposizione fino a mille punti organico per promuovere 2.000 ordinari, in questo modo le università potrebbero finalmente assorbire energie fresche». (Fonte: M. Bartoloni, IlSole24Ore 11-03-2015)