Home 2015 18 marzo RECLUTAMENTO RECLUTAMENTO. LA STATISTICA NON CONSENTE DI ACCUSARE I PROFESSORI UNIVERSITARI DI ESSERE RESPONSABILI DELL’INVECCHIAMENTO DEGLI ACCADEMICI
RECLUTAMENTO. LA STATISTICA NON CONSENTE DI ACCUSARE I PROFESSORI UNIVERSITARI DI ESSERE RESPONSABILI DELL’INVECCHIAMENTO DEGLI ACCADEMICI PDF Stampa E-mail

Ernesto Galli della Loggia dalla prima pagina del Corriere della Sera (26-02-15) ha sferrato un duro attacco ai professori universitari quali prevalenti colpevoli, a suo avviso, di aver dirottato le risorse sulle promozioni di amici e allievi invece che sul rinnovo generazionale, e perciò ha ribaltato sugli stessi universitari la responsabilità principale dell’invecchiamento del ceto accademico.È indubbio che la fascia dei ricercatori, cioè il primo grado della carriera accademica, rappresenti a tutt’oggi meno della metà del numero complessivo di docenti. Ma bisognerebbe anche spiegare che, nel momento in cui ne veniva istituito il ruolo, si prevedeva una percentuale di ricercatori intorno al 35%, mentre nel 2008 la percentuale superava il 40% e nel 2013 erano il 44,4% del personale a tempo indeterminato. Se tenessimo conto anche dei ricercatori a tempo determinato, nel 2013 il totale dei ricercatori era pari al 47,7% dei professori e ricercatori, molto vicino a quel 50% cui fa riferimento Galli della Loggia.
Un’altra accusa di Galli Della Loggia è quella di aver preferito le promozioni interne alla necessaria immissione di nuove forze.
Ma l’unica categoria che è cresciuta, seppure di poco, è quella dei ricercatori: 7.442 reclutamenti a fronte di 6.752 uscite, comprensive di promozioni e pensionamenti.Mentre in sei anni, i professori ordinari sono calati del 29%.
Roars commenta che per non essere approssimativi basta saper usare un browser ed eseguire semplici interrogazioni su Google. È difficile immaginare di esprimere un parere minimamente competente sulle risorse ed il reclutamento dell’università, senza basarsi – direttamente o indirettamente – sui rapporti OCSE, le statistiche Eurostat e quelle nazionali, che l’ANVUR riporta con dovizia di grafici e tabelle. Tutto materiale liberamente accessibile in rete.
In definitiva le affermazioni di GdL sono facilmente contestabili: nel periodo 2007-2013, il ruolo dei ricercatori è l’unico che è cresciuto sia in termini percentuali sia assoluti, mentre sono calati gli associati e, soprattutto, gli ordinari (-29%). (Fonte: G. De Nicolao e A. Banfi,
Roars 28-02-2015)