Home 2015 18 marzo ATENEI. IT UNIBURO. IL MEPA, UN INTRALCIO BUROCRATICO SENZA CONVENIENZA ECONOMICA IMPOSTO ALLE UNIVERSITÀ
UNIBURO. IL MEPA, UN INTRALCIO BUROCRATICO SENZA CONVENIENZA ECONOMICA IMPOSTO ALLE UNIVERSITÀ PDF Stampa E-mail

Da alcuni anni il MePa (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) angustia burocraticamente l’esistenza di tutti coloro che lavorano nella Pubblica Amministrazione, ma in particolare modo di chi opera nelle Università e negli Enti di Ricerca. Si tratta di un sito web di commercio elettronico, emanazione del CONSIP (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici), messo a disposizione delle pubbliche amministrazioni con il nobile scopo di facilitare e rendere più convenienti gli approvvigionamenti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria, in modo da risparmiare soldi pubblici. Peccato che lo strumento informatico sia stato realizzato con criteri e logiche obsolete, che sia macchinoso e complesso, che non sia affatto “messo a disposizione” bensì imposto alla Pubblica Amministrazione, che non faciliti proprio niente aggiungendo straordinaria complessità alle cose semplici, che non si traduca in alcun risparmio o beneficio economico per la spesa pubblica poiché si presta ad ogni genere di truffa. La trasmissione Report di Rai 3 ha dedicato agli sprechi del MePa un’intera puntata, scegliendo esempi di disservizi e assurdità anche in ambito universitario. Il MePa non è un mercato elettronico perché è concepito in maniera burocratica e notarile, è tutt’altro che semplice da usare e non ha alcun meccanismo di feedback. Chiunque può iscriversi sul MePa, truffare la PA con clausole di servizio poco chiare, e la PA non può difendersi dalle frodi se non per vie legali. (Fonte: N. Casagli, Roars 02-03-2015)