RETRIBUZIONI. IPOTESI DEL SISTEMA CONTRIBUTIVO PER TUTTI I PENSIONATI |
![]() |
![]() |
![]() |
Una delle proposte che da sempre fa agitare maggiormente i contribuenti che percepiscono già un trattamento pensionistico è quella dell’estensione del sistema contributivo alla totalità delle pensioni pagate dall’INPS. La proposta, da sempre sostenuta da Tito Boeri, già da quando era docente alla Bocconi, prevede che anche per i trattamenti pensionistici attualmente erogati con il sistema retributivo e il sistema misto venga applicato il sistema contributivo, con un ricalcolo relativo dell’assegno pensionistico. A titolo di completezza è opportuno ricordare che il sistema retributivo prevede che l’importo dell’assegno pensionistico venga calcolato tenendo conto dello stipendio percepito negli ultimi 5 anni di lavoro del contribuente, mentre il sistema contributivo tiene conto della totalità dei contributi versati dal contribuente in tutto l’arco della sua carriera lavorativa. • 850.000 pensionati ex-privati; • 770.000 pensionati ex INPDAP; • 100.000 ex lavoratori autonomi. Per quanto riguarda lo squilibrio, ossia la differenza, tra l’attuale trattamento pensionistico e un eventuale nuovo trattamento con sistema contributivo, sarebbe così quantificabile: • 20% dello squilibrio su pensioni tra 2000 e 3000 euro; • 30% dello squilibrio su quelle tra 3000 e 5000 euro; • 50% dello squilibrio su quelle superiori a 5000 euro. Per quanto riguarda i risultati è stato calcolato che l’applicazione di tale misura produrrebbe un gettito di 4,18 miliardi di euro, di cui 3,736 a carico dei pensionati ex INPDAP (dipendenti pubblici) e 0,444 miliardi di euro a carico degli ex Lavoratori Autonomi (Liberi professionisti). |