«Prendo atto con favore della circostanza che quest’anno, a differenza degli ultimi anni, L’FFO arriverà a fine maggio: è una cosa assolutamente fisiologica, ma rappresenta un miglioramento, avendo ben in mente gli anni precedenti quando la somma arrivava a dicembre inoltrato, a fine esercizio, impendendo una qualsiasi programmazione – commenta il Rettore dell'Università di Padova Giuseppe Zaccaria – . Ma rispetto al 2014 c’è una riduzione della somma complessiva del finanziamento di 87 milioni di euro: di per sé non è taglio rilevantissimo, ma dobbiamo partire dal fatto che in altri Paesi, come Germania e Francia, si destina l’1% del PIL all’Università, mentre in Italia dal 2009 ad oggi si è scesi da 0,49 a 0,42% del PIL stesso: ogni taglio è quindi ulteriore impoverimento di risorse già insufficienti per l’Università. Osservo poi questo paradosso: il sistema universitario è l’unico comparto della Pubblica Amministrazione in cui si è fatta una valutazione della premialità su base di merito e si è affermata la logica dei costi standard, e ciò nonostante è il comparto su cui il Governo continua a sottrarre risorse. Siamo gli unici valutati e gli unici impoveriti. Entrando nel merito del decreto, faccio tre osservazioni. L’aumento della ripartizione in quota premiale, che passerà dal 18 al 20% delle risorse del fondo, è positivo come è da valutare favorevolmente il sia pur lieve aumento del peso del parametro didattica. Giudico invece negativamente la riduzione, rispetto all’anno scorso, del peso del parametro di internazionalizzazione e la riduzione del Fondo per le borse post lauream, che scende da 148 a 126 milioni di euro. Abbiamo dato un parere, come CRUI, complessivamente favorevole ai criteri di ripartizione, ribadendo però le criticità che ho appena ricordato». (Fonte: G. Zaccaria, rettore di UNIPD, 07-05-2015)
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