Home 2015 8 luglio IN EVIDENZA EU. RAPPORTO HIGHER EDUCATION IN THE EU
EU. RAPPORTO HIGHER EDUCATION IN THE EU PDF Stampa E-mail

Il Rapporto "Higher Education in the EU. Approaches, issues and trends" è una pubblicazione espressamente indirizzata ai membri e allo staff del Parlamento europeo recentemente eletto, per descrivere loro le strategie politiche e le tendenze in atto nei sistemi universitari degli Stati membri. Si focalizza sulla riconosciuta importanza dell'istruzione superiore per la crescita economica e il benessere sociale e, in tale ottica, inquadra risultati e sfide in una comparazione internazionale con gli Stati Uniti. L'efficienza e la qualità dell'insegnamento universitario sono divenuti un segnale forte della capacità di un Paese nel preparare il proprio sviluppo economico futuro, al punto che è sempre più generalizzata la gara a livello mondiale per accaparrarsi i migliori talenti. Gli USA da soli attraggono il 17% degli studenti internazionali, e anche l'Unione europea è un'area geografica abbastanza ambita (Regno Unito 13%, Francia 6%, Germania 6%) per effetto sia della tassazione universitaria inferiore a quella statunitense sia delle crescenti attività di internazionalizzazione accademica. Nuovi attori stanno apparendo sullo scenario dell'attrattività globale (Canada 5%, Giappone 4%, Federazione Russa 4%, Spagna 2%), interessati ad ospitare una grossa fetta degli studenti in mobilità, che sono peraltro divenuti un'importante risorsa finanziaria. A decorrere dal 2008, molti Governi europei hanno operato sensibili tagli negli stanziamenti pubblici, indispensabili per mantenere la competitività del sistema: significative riduzioni (tra 1 e 10%) hanno riguardato Croazia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Grecia, Ungheria, Lituania e Regno Unito. L'Italia - che già prima del 2008 destinava al settore lo 0,8% del PIL rispetto alla media UE dell'1,23%, nel 2012 si è piazzata al penultimo posto dell'ideale graduatoria (seguita solo dalla Slovacchia) a causa della riduzione superiore al 10% delle assegnazioni di bilancio. Al contrario, Germania e Svezia hanno aumentato i fondi in misura superiore al 10% mentre Francia, Paesi Bassi, Austria e Belgio (comunità francese) hanno registrato una crescita più contenuta tra l'1% e il 10%. (Fonte: M.L. Marino, rivistauniversitas maggio 2015)